Guerra in Ucraina

I 5.300 connazionali contattati uno ad uno. Meloni riferirà in Aula

Tajani: "Il caos non ha rafforzato Putin. Presto per l'ingresso di Kiev nella Nato"

I 5.300 connazionali contattati uno ad uno. Meloni riferirà in Aula

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I 5.300 connazionali contattati uno ad uno. Meloni riferirà in Aula

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Il giorno dopo la rivolta del gruppo Wagner in Russia, il mondo guarda verso Mosca e cerca di valutare le possibili conseguenze dell'azione di Evgenij Prigozhin. Il punto di vista dell'Italia viene espresso da Antonio Tajani nella trasmissione Mezz'ora in più.

In Russia «c'è stata una situazione di caos. Non è interesse degli altri Stati interferire nella situazione russa. Certamente nel mondo militare russo, nelle forze armate che combattono in Ucraina, qualche problema serio c'è. Se la Wagner, che è una sorta di legione straniera, un reparto di eccellenza, si ribella e abbandona il campo di battaglia in polemica con i vertici militari, è difficile per i soldati russi restare a combattere», spiega il ministro degli Esteri. «Il caos non ha rafforzato Putin. Io mi auguro che questo evento possa servire a prendere la decisione di arretrare da parte dei russi per avviare un negoziato di pace. Non sarà facile ma lo speriamo. Noi vogliamo che si arrivi a un cessate il fuoco, che però ci può essere solo se truppe russe tornano da dove erano partite. Speriamo che questo faccia capire ai russi che non è così facile vincere questa guerra».

Al di là dell'auspicio di un ripensamento di Mosca sull'aggressione militare all'Ucraina, Tajani guarda alla situazione dei connazionali residenti sul territorio russo. «Non c'è alcun problema per gli italiani che vivono in Russia», dice Tajani. «I 5.300 connazionali che vivono in Russia sono stati contattati dall'unità di crisi, dall'ambasciata e dal consolato. Abbiamo invitato tutti alla prudenza, come si fa sempre in questi casi. Finora non c'è stato pericolo per i nostri concittadini e non c'è neanche in questo momento».

C'è poi la questione dell'adesione dell'Ucraina alla Nato. Volodymyr Zelensky, in vista del vertice Nato che a luglio si terrà a Vilnius, in Lituania, cercherà di spingere su questo tasto. Ma è chiaro che il vertice - in cui si darà il benvenuto alla Finlandia aggregatasi in aprile e si ragionerà sulla richiesta della Svezia - non potrà dire una parola definitiva. L'adesione dell'Ucraina «non si può fare adesso, ma si può compiere un passo che va in quella direzione», dice Tajani. Potrebbe esserci «una proposta concreta» dando vita al Consiglio Nato-Ucraina.

Per quanto riguarda l'adesione dell'Ucraina alla Ue, «l'Ucraina deve rispettare i criteri e le regole europee. Devono affrontare il tema corruzione, diamo atto che stanno facendo molto in merito», continua il ministro, sottolineando che «insieme all'Ucraina dobbiamo far entrare anche i Paesi dei Balcani occidentali», una circostanza che «stabilizzerebbe la situazione nei Balcani e indebolirebbe la Russia».

Nessuna preoccupazione invece per il mancato coinvolgimento dell'Italia nelle consultazioni portate avanti da Washington. «C'è sempre grande considerazione da parte degli Stati Uniti per il governo italiano. Noi siamo un grande Paese, se l'Europa è ferma a difesa dell'Ucraina lo si deve anche grazie al governo italiano».

Tajani, che nelle ultime 24 ore ha avuto contatti telefonici con gli omologhi del G7, sarà oggi a Lussemburgo per partecipare al Consiglio Affari Esteri dell'Unione europea. Il Consiglio, presieduto dall'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, ha come primo punto all'ordine del giorno la crisi nella Federazione Russa.

Giorgia Meloni, invece, su richiesta delle opposizioni, riferirà alle Camere mercoledì sulla situazione in Russia in vista del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno.

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