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I banchi a rotelle di Arcuri e Azzolina in discarica: indaga la Corte dei Conti

Indagine della Corte dei Conti sui banchi a rotelle trovati distrutti su una barca a Venezia. In Parlamento, è bagarre tra la Lega e la Azzolina. "Quei banchi simbolo di una stagione che non c'è più"

I banchi a rotelle finiscono in discarica: indaga la Corte dei Conti

Ci sono costati un occhio della testa e ora sono in discarica: ecco la fine dei famosi banchi a rotelle tanto voluti dalla Azzolina e Domenico Arcuri, ex Commissario all'emergenza Covid. La parabola negativa di questi inutili strumenti scolastici, però, finisce sul banco della Corte dei Conti che vuole vederci chiaro.

Aperta un'indagine

Ecco che scoppia il caso di cui ci siamo occupati sul Giornale.it: decine di banchi distrutti su una barca a Venezia e destinati allo smaltimento. La decisione di liberarsene era stata presa dal liceo "Benedetti Tommaseo" di Venezia mandando su tutte le furie l'ex ministra Azzolina che aveva chiesto immediatamente un confronto con la preside della scuola, Stefania Nociti, per chiedere spiegazioni. A questo punto è intervenuta la Corte dei Conti di Venezia il cui procuratore, Paolo Evangelista, ha aperto un'istruttoria su questa vicenda.

Bagarre in Parlamento

Come riporta LiberoQuotidiano, il caso non poteva che arrivare in Parlamento facendo scoppiare la polermica tra il sottosegretario all'Istruzione della Lega, Rossano Sasso, e l'ex ministro che è intenzionata a presentare un'interrogazione all'attuale ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. "Quei banchi sono il simbolo di una stagione che per fortuna non c'è più. La Lega è al governo per portare a casa risultati e per evitare che Pd e M5S possano fare disastri", ha attaccato il deputato leghista. La risposta della Azzolina non si è fatta attendere, sottolineando tutto il proprio dissenso "per quell'immagine di spreco" e chiedendo immediata chiarezza. La ministra sospetta che possa trattarsi di uno sgarbo della politica. "I banchi sono stati distribuiti su richiesta delle scuole. Spero che dietro non ci sia la politica. Spero che chi ha commesso questo errore non sia stato consigliato da chi aveva interesse a fare l'ennesima polemica. Qualche legittimo dubbio ce l'ho".

Quei banchi inutilizzati

Come abbiamo trattato al Giornale.it, lo scorso 21 settembre i banchi monoposto della Nautilus, una delle 13 aziende che si aggiudicò il bando, sono stati ritirati dalle scuole perché non a norma. I presidi, nella stragrande maggioranza dei casi avevano, già deciso per il loro accantonamento e i costi che il Ministero ha sostenuto e sta sostenendo per il loro ritiro non sono certo esigui: i costi sono maggiori di 170mila euro a cui vanno aggiunti circa 9 milioni di euro spesi un anno fa per acquistarli. Nautilus ha stipulato due contratti con l'Italia, uno da 2,2 e uno da 7 milioni di euro, per la fornitura totale di 70mila sedie e 110mila banchi monoposto. "Sono lunghi 74 centimetri, quando noi abbiamo previsto una misura massima di 60 centimetri. Così non possiamo garantire la distanza tra gli alunni", dissero all'epoca presidi e insegnanti.

Per acquistare quei banchi sono stati utilizzati (a vuoto) un'enorme quantità di fondi: adesso, gli stessi banchi finiscono sui canali veneziani.

Forse, nemmeno l'acqua alta prevista in queste ore riuscirà a stendere un velo pietoso su uno degli acquisti più inutili della storia scolastica italiana.

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