Cronaca internazionale

I big assenti al summit. E l'Ucraina resta al centro

I big assenti al summit. E l'Ucraina resta al centro

Torna oggi a Davos, fino a venerdì, il Forum Economico Mondiale (Wef). «La cooperazione in un mondo frammentato» è il titolo di questa edizione, il cui programma prevede oltre 450 panel, con 2.700 partecipanti provenienti da 130 Paesi, fra cui 52 capi di Stato o di governo.

Oltre alla guerra in Ucraina e ai suoi effetti devastanti, si parlerà principalmente di economia, energia, sicurezza e clima, quest'ultimo tema caldo con le contestazioni in corso in Germania, l'arresto di Greta Thunberg e la raccolta firme (arrivata in poche ore a mezzo milione) dell'attivista svedese e delle altre attiviste green, che chiedono di rinunciare immediatamente all'apertura di nuovi siti di estrazione di petrolio, gas o carbone, nonché di «smetterla di bloccare la transizione verso l'energia pulita di cui tutti abbiamo così urgente bisogno».

Come l'anno scorso, sarà non solo il World Economic Forum, ma anche un World Political Forum, nonostante l'assenza dei «big», a cominciare dal presidente Usa, Joe Biden, e da quello cinese, Xi Jinping, fino al capo di Stato francese, Emmanuel Macron, e al premier britannico, Rishi Sunak (oltre che alla Russia, esclusa dall'invasione). Come nell'edizione 2022, il presidente Volodymyr Zelensky interverrà in videoconferenza.

Tra i protagonisti della scena internazionale sono attesi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la Presidente del Parlamento Roberta Metsola. Attesi anche il Commissario per gli affari economici Paolo Gentiloni e il Commissario per il bilancio Johannes Hahn. Nella delegazione italiana ci sarebbe solo un esponente del governo, il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. Sul fronte economico, c'è molta attesa per la presidente della Banca centrale europea, la francese Christine Lagarde e per la Presidente del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva.

Ma non si escludono sorprese dell'ultimo momento: alcune delegazioni hanno chiesto di non rivelare tutti i loro rappresentanti per motivi di sicurezza.

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