Coronavirus

"I bimbi non si ammalano. Ora riapriamo le scuole" I social censurano Trump

Rivolta di Twitter e Facebook contro l'ultima esternazione: "Basta fake news sul Covid-19"

"I bimbi non si ammalano. Ora riapriamo le scuole" I social censurano Trump

New York. Crociata social contro Donald Trump. Il presidente americano è stato ancora una volta censurato per le sue affermazioni sul coronavirus da Facebook e Twitter, che hanno rimosso dei post accusandolo di disinformazione. Nel mirino è finita la clip di un'intervista telefonica del tycoon a Fox News, in cui spingeva per la riapertura delle scuole affermando che i bambini sono «quasi immuni» dal Covid-19.

«Si tratta di contenuti che contengono affermazioni false e dannose, le quali violano le nostre regole sulla disinformazione», ha fatto sapere un portavoce del social di Mark Zuckerberg. Twitter, invece, ha bloccato temporaneamente l'account ufficiale della campagna di Trump sempre a causa del post con il video già censurato da Facebook. «Viola le regole sulla disinformazione riguardo il coronavirus», ha spiegato il sito di microblogging. I proprietari dell'account, quindi, dovranno eliminare il messaggio per poter continuare a twittare. «Il presidente ha affermato che i bambini sono meno sensibili al coronavirus», ha sottolineato da parte sua la portavoce della campagna di Trump, Courtney Parella: «Questa è un'altra dimostrazione del flagrante pregiudizio della Silicon Valley contro questo presidente, dove le regole vengono applicate solo in una direzione. Le società di social media non sono gli arbitri della verità».

«Il virus sta andando via», ha detto invece il Comandante in Capo nel corso di una conferenza stampa, insistendo per la riapertura delle scuole: «I democratici le vogliono chiuse per motivi politici». Non è la prima volta che Facebook e Twitter rimuovono post del tycoon, anche se la società di Zuckerberg ha spesso adottato un approccio più morbido in linea con la sua politica di non interferire nel discorso politico (ed è stata criticata per questo). Trump, nel frattempo, ha chiesto di anticipare il primo dei tre confronti televisivi con il rivale Joe Biden a inizio settembre, prima che in alcuni stati inizi il voto anticipato. «Come possono gli elettori inviare il loro voto a partire, in alcuni casi, da un mese prima del primo dibattito presidenziale - ha twittato - Spostiamolo. Un dibatto, per me, è un servizio pubblico. Biden e io lo dobbiamo al popolo americano». Ad ora, la prima sfida tv è prevista per il 29 settembre in Indiana, mentre il secondo e terzo confronto saranno il 15 ottobre in Michigan e il 22 ottobre in Tennessee. Continua la polemica, invece, per l'ipotesi ventilata dal presidente di tenere alla Casa Bianca il suo discorso di accettazione della nomination al termine della convention repubblicana di Charlotte, in North Carolina, in programma dal 24 al 27 agosto. Per la speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, in questo modo Trump «umilierebbe la Casa Bianca», ed è convinta che l'evento «non si terrà» per ragioni legali ed etiche.

L'iniziativa è «legale», ha ribattuto Trump, sottolineando come l'Hacth Act del 1939, che vieta ai dipendenti del governo di usare la loro autorità ufficiale in attività politiche, non riguarda il presidente. E mentre nelle ultime ventiquattr'ore gli Usa hanno registrato altri 1.

262 decessi collegati al coronavirus, sul fronte dell'economia i dati più recenti rivelano che le richieste di sussidi di disoccupazione nell'ultima settimana sono state 1,19 milioni, al di sotto delle attese di Wall Street e al livello più basso dall'inizio della pandemia.

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