I "cacicchi" fanno esplodere il Campo largo. Alleanza in tilt in Puglia, Campania, Calabria

Niente intesa sulle candidature: duello Decaro-Emiliano, diktat di De Luca, centristi in ordine sparso in Toscana

I "cacicchi" fanno esplodere il Campo largo. Alleanza in tilt in Puglia, Campania, Calabria
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Puglia, Campania e Calabria: i cacicchi fanno saltare in aria il campo largo. Elly Schlein non riesce a chiudere l'intesa con gli alleati per le elezioni regionali in autunno. E ora in Toscana è strappo tra Italia Viva e Azione sulla lista unitaria. L'alleanza di centro-sinistra mostra tutte le sue falle nella curva decisiva per chiudere gli accordi. Per il centrodestra invece si attende fine mese per il vertice decisivo che dovrebbe ufficializzare i candidati in Campania, Veneto e Puglia.

Il vero papocchio è in Calabria. È tutti contro tutti. L'ex numero uno dell'Inps, Pasquale Tridico, europarlamentare grillino, è pronto al passo di lato dopo il fuoco amico. Fratoianni e Bonelli vorrebbero puntare su Mimmo Lucano. Che però è ai box per effetto della legge Severino. L'ex sindaco di Riace è stato sospeso per 18 mesi dopo una condanna. E in caso di vittoria alle regionali in Calabria sarebbe sospeso e fermo per 10 mesi. L'alternativa a Tridico è la deputata Vittoria Baldino. Mentre il Pd vorrebbe lanciare la carta di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria su cui c'è il placet di Matteo Renzi.

In Puglia cambiano i cacicchi. Ma non il risultato. La candidatura di Antonio Decaro è ferma al palo. Motivo? Michele Emiliano vuole candidarsi con una propria lista civica e schierare gran parte degli assessori uscenti. Decaro minaccia il passo indietro, se Emiliano non rinuncia alla candidatura. Per ora le minacce dell'ex sindaco di Bari non hanno sortito alcun effetto. Emiliano resta in campo. Così come Nicki Vendola, l'ex governatore vuole correre per il consiglio regionale. Elly Schlein ha spedito Francesco Boccia, il capogruppo dem al Senato, per tentare una mediazione. Missione fallita. È stallo totale. Da qualche ora rimbalza l'ipotesi di una candidatura di Boccia per mettere d'accordo tutti in Puglia.

Giochi fatti nelle Marche. La sfida sarà tra l'uscente Francesco Acquaroli, meloniano doc, e l'europarlamentare dem Matteo Ricci. In Campania la candidatura di Roberto Fico non dovrebbe essere in pericolo. Ma c'è il tema De Luca. Il governatore uscente ha chiesto come contropartita la segreteria regionale del partito per il figlio Piero De Luca. La trattativa è ferma. Intanto, il partito di Matteo Renzi perde pezzi in Campania: l'assessore regionale Nicola Caputo, candidato con Italia Viva alle ultime elezioni europee, annuncia l'addio: "Con Renzi il rapporto si è ormai raffreddato" scrive sui social. La destinazione è il centrodestra. Si parla di un approdo in Forza Italia. In Campania anche il partito di Carlo Calenda valuta l'intesa con il centrodestra. La coalizione di governo non ha ancora sciolto la riserva sul nome del candidato per la presidenza della Regione. La scelta è ristretta a tre nomi: Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri di Fdi, Giosy Romano, tecnico di area meloniana e Mara Carfagna. Se invece la leadership della coalizione dovesse andare alla Lega è pronto Gianpiero Zinzi.

In Toscana il contratto di governo tra Pd e M5s non ha risolto le grane per il governatore uscente Eugenio Giani, ricandidato per il bis. Inizialmente Italia Viva e Azione avrebbero dovuto correre sotto un'unica lista. Operazione saltata per vecchie ruggini. Ieri Giani ha annunciato un tavolo di coalizione per metà della prossima settimana: "Finora non c'è stato un problema e siamo andati avanti bene.

Io vedevo positivamente la costituzione di un'unica lista dei centristi. Tuttavia se non ci saranno le condizioni nella dialettica fra i partiti dell'area riformista, che in Italia è piuttosto frammentata, si studieranno le soluzioni migliori", ha confermato il governatore toscano.

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