Cultura e Spettacoli

I cento anni di Anna la mamma-cult di Brosio. "Per ora non mi vaccino"

Oggi la madre del giornalista festeggia un secolo di vita. Bocelli le canta "Tanti auguri"

I cento anni di Anna la mamma-cult di Brosio. "Per ora non mi vaccino"

Madre e figlio nel segno della Fede. Quella nella Madonna per lei, quella in Emilio per lui. «Lei» è Anna Marcacci Brosio, che oggi compie 100 anni; «lui» è Paolo Brosio, miracolosamente sopravvissuto al tram che per mesi lo ha sfiorato davanti al Palazzo di giustizia di Milano, ai tempi di Mani pulite. Brosio salvo grazie alle preghiere di mamma Anna, devota alla prodigiosa Signora Celeste di Medjugorje con lo stessa passione con cui Paolo rimane consacrato all'immaginetta votiva dell'ex taumaturgico Direttore del Tg4. «Senza Emilio Fede non sarei mai diventato famoso», ha confessato Paolo al Giornale; e - senza il «traino» di Paolo («trainato» a sua volta da Sant'Emilio) - la signora Anna non sarebbe mai diventata popolare come oggi. Così da beccarsi un «Tanti auguriii a teee...» cantato non da un banale parentado, ma addirittura da Andrea Bocelli che le ha inviato un videomessaggio nel corso del programma di Barbara D'Urso che per i suoi cento anni («suoi» della signora Brosio, non della signora D'Urso ndr) l'ha invitata per celebrare l'evento. Nell'occasione sono giunti anche gli auguri via skype di altri amici «secolari» di Anna: Carlo Conti; Roberto Mancini; Sinia Mihajlovi («Cara mamma Anna, sei veramente un highlander. Direi che sei molto più sveglia tu di Paolo. Cerchiamo di far sposare questo ragazzo perché finalmente possa trovare la pace interiore...»); Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni («Tanti auguri signora Anna, non sono mica i 100 anni che festeggia ma i 64 accanto al suo figliolo. Quelli sì che pesano...»). Battute che sono servite anche a stemperare un po' di tensione accumulata nei minuti precedenti quando dallo studio è stato chiesto alla festeggiata (collegata dalla sua casa a Forte dei Marmi) «se si fosse vaccinata». Ma a rispondere per Anna è stato il figlio: «Per ora abbiamo deciso di no. Mia madre sta benissimo, non esce di casa e non corre rischi. Il medico monitora la sua salute quasi ogni giorno. Non preoccupatevi, io mia madre la tengo in palmo di mano».

Ma la signora Anna è d'accordo? «Certo - spiega Paolo al Giornale -. I problemi su AstraZeneca ci lasciano seri dubbi, quindi aspettiamo. Non siamo no-vax, vogliamo solo un siero più sicuro e meno invasivo». Parole che, dette da uno come lui (che il Covid l'ha provato sulla propria pelle), non fanno una piega. O quasi.

Di certo Anna Marcacci Brosio è stata - e resta - una donna «tosta», in bilico tra due guerre con momenti drammatici difficili, ma anche tanti ricordi bellissimi come quello di un matrimonio d'amore durato 60 anni. E poi la nascita di Paolo, un legame strettissimo, reso ancora più saldo dal superamento di una fase di crisi e dalla gioia per la conversione del figlio cercata e trovata attraverso un percorso di luce Mariana. Poi la ritrovata serenità con Paolo di nuovo sulla retta via e Anna sul palco di Costanzo e a fianco di Fabio Fazio in veste di opinionista ma dalle opinioni mai scontate o banali. Una forte personalità, ieri come oggi.

Ne sa qualcosa la D'Urso, prontamente bacchettata perché «rea» di averla chiamata «Annina»; idem per la giovane fidanzata di Brosio, Maria Laura De Vitis (23 anni, «appena» 42 meno di Paolo) ingiustamente redarguita per colpa di un equivoco causato da un problema audio nel collegamento da studio.

Esilarante il qui pro quo: la De Vitis dice alla suocera: «Signora Anna, buona Pasqua», ma lei da casa capisce «Signora Anna, basta!» e replica dura: «A me basta non lo dici!). Provvidenziale l'intervento chiarificatore, e pacificatore di Paolo. Risate e applausi finali. Auguri. Soprattutto a Maria Laura De Vitis. Spuntarla con mamma Anna è un'impresa.

Impossibile.

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