I Dem: "Mueller venga a testimoniare"

L'opposizione lo vuole davanti al Congresso: «Per capire cosa ha scoperto»

I Dem: "Mueller venga a testimoniare"

New York Donald Trump esulta, i democratici sono sul piede di guerra. Dopo la pubblicazione del rapporto del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate, il presidente Usa ripete come un mantra, di persona e su Twitter: «No collusione, no ostruzione della giustizia», «come ho sempre detto». «Dobbiamo andare in fondo a queste cosa - continua - non dovrebbe mai accadere a nessun altro presidente». E anche per i suoi legali le conclusioni del dossier sono una «vittoria totale». «I democratici vogliono continuare a cercare prove immaginarie che sostengano le loro affermazioni, ma semplicemente non ce ne sono», commenta invece il leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy. Tutt'altra atmosfera si respira sull'altra sponda del Potomac, dove lungi dal gettare la spugna, si passa al contrattacco. Prima di tutto puntando il dito contro il ministro della Giustizia, William Barr, per la conferenza stampa tenuta prima della diffusione del rapporto. È stata una «conferenza di campagna elettorale», critica il leader della minoranza dem in Senato, Chuck Schumer. Mentre per la speaker della Camera, Nancy Pelosi, si è trattato di uno «sconcertante sforzo dell'amministrazione Trump di indirizzare l'opinione pubblica sul rapporto di Mueller». Al contrario, per il leader della maggioranza Gop in Senato, Mitch McConnell, il ministro è stato «accurato»: «La nazione è fortunata ad avere un leader esperto» come lui. I membri dell'Asinello, nel frattempo, chiedono immediatamente la testimonianza dello stesso procuratore speciale a Capitol Hill, sostenendo che Barr si è mostrato un arbitro imperfetto nel riferire i risultati del rapporto. «È chiaro che il Congresso e il popolo americano devono ascoltare personalmente Mueller per capire meglio le sue indagini e cosa ha scoperto, perciò gli chiediamo di presentarsi davanti alla commissione Giustizia della Camera il più presto possibile, e non più tardi del 23 maggio», scrive su Twitter il presidente della commissione, Jerry Nadler. «Non possiamo prendere in parola Barr - prosegue - dobbiamo leggere l'intero rapporto e le prove. Si tratta di trasparenza e di garantire la responsabilità». Lo stesso ministro, da parte sua, «non ha alcuna obiezione» a che Mueller venga sentito in Congresso. Durissime nei suoi confronti sono anche le critiche espresse da diversi candidati alle primarie dem di Usa 2020, che si sono detti indignati per il modo in cui ha gestito la vicenda. «È un disonore vedere un ministro della giustizia comportarsi come se fosse il procuratore del presidente», commenta la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren. «Barr si sta comportando più come l'avvocato difensore di Trump che come il ministro della giustizia degli Stati Uniti. La sua conferenza stampa è stata propaganda, gli americani meritano la verità», gli fa eco la senatrice della California, Kamala Harris, la quale ribadisce pure la richiesta di un'audizione pubblica in Congresso del procuratore speciale.

E da Mosca il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, fa sapere che «per prima cosa è necessario sfogliare il documento e capire se contiene qualcosa che vale la pena analizzare», prima di informare eventualmente il presidente Vladimir Putin. VRob

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