Nessuna corruzione, nessuna mazzetta per mentire ai magistrati del caso Ruby: gli aiuti economici di Silvio Berlusconi a Ioana Amarghioalei iniziarono già nel 2009, quando l'inchiesta sulle «cene eleganti» nella villa del Cavaliere era ancora di là da venire. Quei soldi, dice ieri in aula il difensore della giovane, Alberto Borbon, erano l'aiuto di Berlusconi a Ioana per finire la Bocconi, dopo che la ragazza aveva perso il padre e non poteva più permettersi le rette universitarie. Dopo l'esplosione del caso Ruby, ha aggiunto il legale, gli aiuti sono diventati più consistenti visto che le ragazze «dopo essere state travolte dalla bufera mediatica della vicenda si sono trovate senza lavoro e in indubbie difficoltà economiche». L
È un tema ricorrente, in queste arringhe conclusive del processo «Ruby ter» che vede l'ex premier accusato di corruzione giudiziaria: in molti casi i versamenti in denaro di Berlusconi alle giovani e ad altri imputati iniziano ben prima del caso Ruby, e metterli in relazione con le bugie che le stesse avrebbero messo a verbale, interrogate come testimoni, non ha senso logico.
L'intervento dell'avvocato Borbon, che difende anche Elisa Toti, ha anche preso di mira quello che alla fine potrebbe diventare lo snodo centrale del processo. Negli interrogatori cui sono state sottoposte dalla Procura milanese, le ospiti delle cene a Villa San Martino si sono viste rivolgere domande crude e imbarazzanti, da parte di pm che non nascondevano di considerarle praticamente delle prostitute. Peccato, ha ricordato il difensore delle due donne, che esista un articolo del codice di procedura penale che esclude la punibilità di chi mente per evitare «un grave nocumento nell'onore». Quand'anche le teorie della Procura milanese sulle serate di Arcore fossero state esatte, non era dalle dirette interessante che i pm potevano pretendere le conferme che cercavano.
Alla prossima udienza, il 20 luglio, parleranno i difensori di
altre ragazze, poi il processo verrà rinviato all'autunno quando - tra il 21 settembre e il 17 ottobre - si annunciano i piatti forti: le arringhe dei difensori di Kharima el Mahroug e di Berlusconi. Subito dopo, la sentenza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.