I Duran Duran e la triste reunion senza Andy

L'ex chitarrista Taylor assente alla cerimonia: "Ho il cancro da quattro anni"

I Duran Duran sul palco a Rio a giugno 2022
I Duran Duran sul palco a Rio a giugno 2022

Un duro colpo per chi era ragazzo negli psichedelici anni Ottanta. Loro incarnavano il simbolo perfetto di quell'epoca audace e chiassosissima: con acconciature che sembravano ottenute dallo scoppio di qualche petardo, le spalline delle giacche drammaticamente imbottite e le righe pesanti di eyeliner sotto agli occhi.

The Wild Boys ma in lurex. O in pelle aderente, in nero totale o in improbabili tinte fluo. Mandando in un'estasi scomposta folte schiere di ragazzine in jeans a vita alta, anfibi e chiome cotonate. Sposerò Simon Le Bon ... lo volevano talmente tutte quante che alla fine ci hanno fatto pure un film.

Eppure i Duran Duran hanno scavallato i decenni intatti nei ricordi dei propri fan. Per questo l'annuncio è stato ancora più choc.

L'ex band ha rivelato a Los Angeles alla «Rock and Roll Hall of Fame» che doveva servire come reunion per il gruppo che l'ex membro Andy Taylor (nella foto nel testo) non ha potuto partecipare perché malato di cancro. Nell'accettare l'onorificenza, il frontman Simon Le Bon ha letto una lettera del chitarrista, in cui affermava che poco più di quattro anni fa gli era stato diagnosticato un cancro alla prostata metastatico allo stadio 4. Le Bon ha definito la notizia «assolutamente devastante». «Amiamo Andy teneramente», ha detto. «Non starò qui a piangere, penso che sarebbe inappropriato, ma è così che ci si sente».

La band britannica, che ha appunto raggiunto l'apice del successo negli anni '80, ha rotto i legami con Taylor già nel lontano 2006, citando un «divario impraticabile» tra lui e gli innovatori della New Wave, aveva riportato la AFP. Anche l'ex membro Warren Cuccurullo, che inizialmente avrebbe dovuto partecipare, non è andato alla cerimonia del 2022 a Los Angeles. «Molte famiglie hanno sperimentato la lenta progressione di questa malattia e, naturalmente, non siamo diversi», ha scritto Taylor. «Quindi parlo dal punto di vista di un padre di famiglia, ma mi rivolgo alla banda con profonda umiltà, così come ai più grandi fan che un gruppo potrebbe avere, e a questo eccezionale riconoscimento». Taylor ha detto che la malattia «non lo ha messo immediatamente in pericolo di vita» ma ha anche spiegato che, purtroppo, «non esiste una cura».

«Nonostante gli sforzi eccezionali della mia squadra, dovevo essere onesto con me stesso e con loro. Tornare, avrebbe spinto i miei limiti, sia dal punto di vista fisico che mentale, decisamente troppo oltre», ha ammesso pieno di lucidità Taylor.

Ma ha usato parole generose per chiudere il suo messaggio e per abbracciare simbolicamente e a distanza tutti i membri del gruppo. Ha infatti concluso Taylor: «Tuttavia, niente di tutto ciò deve o dovrebbe sminuire ciò che questa band (con o senza di me) ha ottenuto e sostenuto per 44 anni».

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