"I fuorisede meritevoli vanno aiutati con borse di studio dignitose"

Parla il ceo di Camplus, operatore di residenze universitarie

"I fuorisede meritevoli vanno aiutati con borse di studio dignitose"
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Maurizio Carvelli è Ceo di Camplus, primo operatore privato per le residenze universitarie. Gestisce circa 11000 posti letto in 15 città italiane, tutti attualmente occupati.

Ma come mai nei vostri campus i prezzi sono così alti?

«Per ogni tariffa il 25% copre le spese gestionali, inoltre il prezzo del riscaldamento quest'anno è raddoppiato a causa della crisi energetica».

Restano comunque cifre che superano i 700 o gli 800 euro per una stanza.

«Ma noi forniamo oltre 2700 borse di studio che abbattono gli affitti, con sconti che vanno dal 30 al 70% assegnate in base al merito e al reddito. Inoltre abbiamo circa 3000 posti che affittiamo sotto i 300 euro, altri 1000 posti letto sotto i 400 euro. Quelli che pagano molto se lo possono permettere».

Ci sono molti stranieri nei suoi campus?

«Solo il 20%. Per lo più sono italiani che si spostano dal centro sud».

Quali sono le città più gettonate?

«Quelle in cui c'è più carenza di posti, Milano, Firenze, Padova, Venezia, Roma, Bologna».

Cosa si può fare per allargare l'offerta degli alloggi?

«Quello che fanno gli altri Stati. Mettono tante borse di studio. In Italia ce ne sono troppo poche e non superano mai i 5000 euro. Ma non ci paghi l'affitto con quella cifra nelle grandi città. Bisogna cambiare i criteri di assegnazione».

In che modo?

«Oltre al reddito basso bisogna valutare il merito dello studente. Un calabrese, se va a Catanzaro a fare l'università spende 200 euro di affitto. Se sceglie Milano ne spende 800. Lo Stato deve aiutare i fuori sede che lo meritano».

Non sarebbe meno costoso creare alloggi in periferia?

«No, gli studenti vogliono inserirsi nel tessuto sociale. Chi studia a Milano non va a dormire a Novate milanese, chi studia a Roma non torna la sera a Ostia».

Qual è la richiesta annuale delle camere?

«Ogni anno 400 mila ragazzi fuori sede cercano un posto letto, circa 70 mila scelgono i college, gli

altri si affidano ai privati che negli ultimi due anni hanno trasformato le case in B&B perché è più vantaggioso. Bisogna invertire questa tendenza e garantire almeno altri 50 mila posti letto in residenze per studenti».

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