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I gilet azzurri chiedono sviluppo quelli gialli difendono i privilegi

I  gilet azzurri chiedono sviluppo quelli gialli difendono i privilegi

I gilet azzurri sono una grande idea: sono l'espressione dei ceti produttivi, a differenza dei gilet gialli francesi che invece rappresentano località periferiche e vogliono riduzioni fiscali redistributive per le auto e altri esoneri perché non usufruiscono delle opportunità dei centri urbani. Certo, i gilet azzurri, come espressione dei centri produttivi rappresentano anche queste aree periferiche, ma primariamente esprimono l'idea di modernità che emerge negli agglomerati urbani. Anche i gilet azzurri vogliono riduzioni fiscali, ma le chiedono in primis per gli utili delle imprese e per il reddito del lavoro e del risparmio e avversano le patrimoniali perché credono che il risparmio crei investimento e ricchezza, che dura: quindi la base della socialità. E questo perché redistribuire è la conseguenza del produrre e non viceversa. I gilet azzurri non sono contrari al deficit quando è per investimenti produttivi, come le grandi opere e in particolare la Tav sia per aprire i nostri confini, sia per collegare fra loro i territori del Nord Italia e fra Nord, Centro e Sud; e per promuovere il progresso tecnologico. Appunto, i gilet azzurri esprimono i bisogni di modernità del nuovo millennio. Il colore dei loro gilet è quello del cielo, guarda verso l'alto. La socialità che vogliono si basa sull'alleanza fra il merito e il bisogno, in regime di libertà economica e politica, tutelate con buone regole. Avversano l'invidia sociale, la mancanza di moderazione, il giustizialismo, l'oppressione del Parlamento che è la quintessenza della democrazia. È con il voto dei rappresentanti di ciascuno che si approvano democraticamente le imposte e le spese e si tutelano i contribuenti da spese che superano gli oneri fiscali e dei deficit, che diventano debiti. I gilet azzurri sanno che il Parlamento è necessario per evitare la prevaricazione del potere giudiziario e l'eccesso di potere dell'esecutivo, cioè per difendersi da giustizialismi e dirigismi. I gilet azzurri vogliono il dominio della legge e dell'ordine, nella vita quotidiana, in regime di libertà. Perciò a differenza dei gilet gialli, quelli azzurri fanno solo dimostrazioni pacifiche e rispettano gli esercizi commerciali dei luoghi ove si radunano. Non sono «madamine»: indossano un gilet, simbolo di lavoro. I gilet gialli esprimono una lotta di classe, in cui dal rosso s'è passati a un colore meno acceso. I gilet azzurri fanno riferimento al colore della maglia degli atleti italiani nelle sfide internazionali, in cui per essi si suona l'inno di Mameli. Dunque, vogliono bensì una Europa e un'unione monetaria europea basate sulla cessione di sovranità nazionale: ma solo nella misura in cui ciò è necessario, secondo un criterio di sussidiarietà; e vogliono che il parlamento europeo e gli organismi di Bruxelles assicurino pari diritti e doveri a ogni stato membro e non ci sia il dominio tecnocratico di un gruppetto di nazioni sulle altre.

Il tutto con senso della misura, perché i gilet azzurri sono «i moderati».

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