L'uso, o meglio l'abuso del cellulare, favorisce l'insorgenza di determinati tipi di tumore. Dalla Corte d'appello di Torino arriva una ulteriore conferma che in effetti sì, questa correlazione c'è. O meglio ci sarebbe secondo i giudici e il perito che ha dato la sua consulenza: «L'uso scorretto e prolungato del telefono cellulare può provocare l'insorgenza di tumori cerebrali». Il caso già noto per la sentenza di primo grado è quello riferito dagli avvocati Stefano Bertone e Renato Ambrosio. Roberto Romeo (nella foto)ha rivendicato davanti al tribunale di Ivrea, chiamando in causa l'Inail, la natura professionale del neurinoma acustico destro da cui è affetto. La prima sentenza, nel 2017, aveva dato già dato ragione al lavoratore. Ora arriva anche la conferma dalla Corte d'appello di Torino: «Il neurinoma acustico è stato causato da uso lavorativo del cellulare». Certamente si tratta di un uso prolungato per anni di almeno 4/5 ore al giorno, quindi si parla di un abuso: molte ore continuative al telefono senza filtri come quello dell'auricolare, consigliato dagli esperti.
In questo caso per i giudici ci sono «solidi elementi per affermare un ruolo causale tra l'esposizione dell'appellato alle radiofrequenze da telefono cellulare e la malattia insorta».
Ma già nel 2012 era stata la Corte di Cassazione a stabilire che usare il cellulare quotidianamente per molte ore lungo gli anni ha un ruolo «almeno concausale» nella genesi di alcuni tumori dei nervi cranici. Nessuno studio scientifico però ha dimostrato al momento una simile connessione. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione Mondiale della Sanità qualche anno fa ha classificato le onde a radiofrequenza emesse dai cellulari come «possibili carcinogeni umani» sulla base delle prove ancora limitate di una relazione con i tumori cerebrali (e della mancanza di prove di un legame con altri tipi di tumori).
La scorsa estate si è anche pronunciato l'Istituto superiore di sanità dopo aver analizzato tutti gli studi pubblicati dal 1999 al 2017, concludendo che in nessun caso era stato rilevato un aumento del rischio di glioma, tumore maligno o dei tumori benigni come meningioma, neuroma acustico, tumori delle ghiandole salivari.
Dunque un via libera all'uso anche se con riserva perché i dati di riferimento sono incompleti. Una relazione che venne criticata da alcuni esperti perché ritenuta troppo cauta rispetto ai rischi conseguenti ad un uso prolungato soprattutto per i più giovani.
Più critico nei confronti del cellulare Paolo Maria Rossini, direttore dell'Unità di Neurologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli. «L'uso prolungato del cellulare fa male al cervello e potrebbe facilitare lo sviluppo di tumori», avverte il medico in riferimento alla presa di posizione dell'Oms.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.