I governatori in coro: nelle Regioni coalizione unita

Fontana (Lombardia) e Toma (Molise) rivendicano l'allenza moderata. Il nodo autonomia

I governatori in coro: nelle Regioni coalizione unita

Milano - I Cinque Stelle? «Con alcuni di loro tratto e discuto in maniera concreta, come con Danilo Toninelli o Dario Violi in Lombardia. Poi ce ne sono altri che sono matti, o anche dei pi..., ma quelli ci sono in tutti i partiti. Credo che il difetto dei grillini sia che sono troppo ideologici, hanno questo retroterra di un mondo ormai finito. Noi amiamo la concretezza, loro sono veteroidologici». Più polemica di così non si riesce ad estorcere al governatore lombardo Attilio Fontana, gentleman leghista di famiglia liberale e fair play istituzionale («mi dicono sepre che rispondo come un doroteo»). Nella tavola rotonda dei governatori alla kermesse azzurra IdeeItalia, dopo le defezioni di Giovanni Toti e Massimiliano Fedriga, rimangono lui e il governatore molisano Donato Toma, civico di centrodestra (Fontana si confonde e gli attribuisce la presidenza dell'Abruzzo, segue gag) a rappresentare la voce delle regioni sulle mosse del governo gialloverde. La manovra in deficit? Le misure assistenzialiste del M5s? Anche qui Fontana è iperprudente: «Prima di dare un giudizio sulla manovra, che è sicuramente innovativa, bisogna vederla all'opera. Commentarla prima è solo dietrologia. Il reddito di cittadinanza sarebbe sbagliato se fosse un sussidio per tutta la vita, invece se è inteso come un tentativo di aiutare chi è in difficoltà a superare le difficoltà e uscirne, allora mi sembra doveroso». Il governatore Toma, che si confessa ex craxiano, è convinto che il M5s «prima o poi si dissolverà», e che il reddito di cittadinanza non possa funzionare in un mercato del lavoro come quello italiano. Ma pure lui evita di inimicarsi il governo: «Ho incontrato persone di valore nel governo, non voglio parlarne male perché una parte di quel governo è rappresentata dalla Lega che è un forte e leale alleato nel mio Molise». Chiamato in causa Fontana, sviolina la platea forzista: «Io non so quando il centrodestra tornerà unito a Roma, questo va chiesto a Salvini, posso però dire che in regione Lombardia siamo e saremo sempre alleati».

Sulla autonomia, dopo i referendum di Lombardia e Veneto, il governatore si aspetta di portare a casa il risultato entro la fine dell'anno massimo. «Sarebbe un evento epocale per questo paese. Io ne parlo da 25 anni, da quando ho iniziato a fare politica, anzi è il motivo per cui ho iniziato a farla».

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