Roma L'onda emotiva che segue la morte di Gianroberto Casaleggio spinge in alto M5S nei sondaggi. Quello realizzato due giorni fa dall'istituto Swg, il primo dopo la scomparsa dell'ideatore del movimento, registra un balzo evidente: un punto pieno in più rispetto alla settimana precedente. Dal 24,3 del 7 aprile infatti i grillini salgono ad una percentuale del 25,2. Addirittura quattro punti oltre il risultato ottenuto alle elezioni europee del 2014, 21,2.
Soffre invece il Pd che scende quasi di un punto in una settimana: dal 33,2 al 32,6. Anni luce di distanza dal 40,8 delle Europee del 2014.
L'aumento del consenso dopo la perdita di un leader dal profilo così incisivo era prevedibile. I grillini però ora devono fare i conti con la perdita di un capo carismatico che aveva plasmato il movimento sulla sua personale visione dell'idea di partecipazione e condivisione nella politica. Al momento all'interno del movimento non sembra che ci sia nessuno in grado di sostituirlo in questo senso. Non solo. Casaleggio non era Enrico Berlinguer, M5S non è il Pci del 1984 e le Politiche non sono così vicine. Molto probabilmente potrebbe esserci un riverbero positivo sulle prossime Amministrative che però rischia di esaurirsi in fretta se i grillini orfani del loro leader non sapranno affrontare questo difficile passaggio.
Un'indicazione su un possibile futuro leader arriva da un altro sondaggio condotto da Ixè per Agorà, Raitre. Tra gli elettori del M5S il 67 per cento individua in Luigi Di Maio la nuova guida del movimento. Il vicepresidente della Camera incassa anche il 61 per cento dei consensi totali, raccolti anche tra quelli che non votano M5S. Tutti gli altri possibili leader sono molto distaccati. Alessandro Di Battista raccoglie soltanto l'11 per cento tra gli elettori grillini, Virginia Raggi il 5 e Federico Pizzarotti il 4 per cento.
E Di Maio non si sottrae. Quando ci saranno le elezioni politiche, «probabilmente nel 2017, se ci saranno le votazioni tra i nostri iscritti, si deciderà il candidato premier. E se la Rete mi eleggerà, io mi prenderò questa responsabilità. Ma noi siamo pronti, come gruppo, a prenderci questa responsabilità» dice il vice presidente della Camera al Tg1. Profilo basso, ma ambizioni alle stelle: «Il mio ruolo oggi - precisa - è di deputato e vice presidente della Camera, nel Movimento 5 Stelle. Niente di più e niente di meno».
Il popolo del
movimento è comunque ottimista rispetto al futuro: il 96 per cento degli elettori si dice convinto che non ci saranno scossoni dopo la scomparsa di Casaleggio. Il movimento, assicurano, «manterrà la sua compattezza e fisionomia».
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