I GUAI DI PALAZZO CHIGI

RomaCesare Damiano, dissidente Pd e presidente della commissione Lavoro della Camera, indossa i panni di Masaniello . E, dopo un incontro con la Ragioneria generale dello Stato, denuncia: il ministero dell'Economia si è ripreso 500 milioni del Fondo esodati, non spesi nel 2013 e 2014.

«È una situazione inaccettabile - tuona Damiano - la questione diventa politica e va affrontata a livello di ministri competenti». Immediata la reazione di un altro dissidente Pd, come l'ex capogruppo Roberto Speranza. Il deputato, addirittura, già vede «perse le risorse destinate al fondo per la settima salvaguardia degli esodati. Occorre un chiarimento politico».

Cosa è successo? Il governo Monti ha stabilito che i cosiddetti “residui passivi” (cioè le somme stanziate in bilancio, ma non spese) rientrino nel bilancio pubblico se non utilizzati nei dodici mesi successivi. Così, la Ragioneria (con scarsa sensibilità politica) vista l'incapacità del ministero del Lavoro di spendere questi 500 milioni destinati agli esodati e non spesi, se li è ripresi. La legge in questione, però, prevede che attraverso una macchinosa procedura le somme rientrate nelle casse dello Stato possono essere nuovamente reindirizzate verso il Fondo originario. Insomma, quei soldi - tecnicamente - non sono scomparsi e destinati a finanziare chissà cosa. Possono essere sbloccati su richiesta del ministero del Lavoro: lo stesso dicastero che li avrebbe dovuti spendere entro i tempi dovuti.

Tant'è che ora Padoan e Poletti annunciano che «stanno seguendo la questione in prima persona le attività di valutazione delle possibili soluzioni ai problemi più urgenti di specifiche categorie di lavoratori». Insomma, confessano che si sono accorti in ritardo del problema.

Damiano ovviamente non fa cenno delle procedure (e le ha anche votate) nella sua denuncia. Cavalca la polemica politica. E annuncia che senza una soluzione adeguata - dice - «si apre una fase di conflittualità politica in difesa di centinaia di migliaia di lavoratori in attesa di avere una equa soluzione». Gli esodati sono quella figura di lavoratori prodotti dalla riforma Fornero: fuori dal lavoro, ma senza poter ricevere la pensione.

Finora - ricorda la Cgil - per le sei salvaguardie effettuate sono stanziati 12 miliardi. Ma sono rimaste fuori da ogni forma di tutela 49.500 persone. «Per questo è intollerabile lo scippo del Fondo per gli esodati», commenta la segretaria confederale Vera Lamonica. La Cisl, invece, invita il governo a non dirottare i fondi rientrati nelle casse dello Stato ad altri fini. E lo stimola ad approvare rapidamente la settimana salvaguardia a difesa degli esodati.

Renata Polverini

annuncia che la posizione del ministero dell'Economia è «irricevibile. È una vergogna che Forza Italia non può assolutamente accettare». E Massimiliano Fredriga della Lega sintetizza: «Renzi fa lo sciacallo con gli esodati».

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