Andrea Cuomo
Datemi un ravanello, per favore.
Ci sono agriturismi che sono più agri che turismi. Specie se sei vegetariano, e vedi tutto quel verde, ma di vegetale nel piatto non riesci ad avere granché.
Cercheremo di usare il minimo indispensabile di ironia (ma non sarà facile, ragazzi, non sarà facile) per raccontare la disavventura domenicale della bella giornalista e tuttofare Giulia Innocenzi - compendio etico ed estetico del radicalismo chic più chic che radical - da lei dettagliatamente raccontata in un velenoso post su facebook.
La tenera Giulia è vegetariana, e domenica si reca a pranzo in un ristorante nella campagna di Roma. Una pausa strameritata, giunta «dopo settimane di lavoro ininterrotto», con buona pace dei sindacati. Asciugata la lacrimuccia il racconto riparte. «Ci facciamo consigliare da gente di un paesino fuori Roma un agriturismo in mezzo al verde. Arrivata ero entusiasta. Seduti a tavola il ristoratore ci spiega il menù a voce, così per evitare di fargli perdere tempo gli dico subito che sono vegetariana. Là in fondo trova delle balle di fieno, molto buone, e mi fa un ghigno come dire: è una battuta, ridi! Io non rido. Poi mi dice: qualche verdura nell'antipasto c'è (aveva un orto rigoglioso davanti al ristorante) ma ho i primi solo con la carne». Quindi l'idea geniale «Posso farle preparare spaghetti con burro e parmigiano».
La Innocenzi punta tutto sugli antipasti ma mal gliene incoglie: «Quando arrivano i piatti rimango sconvolta: hanno messo la salsiccia non solo nei fagioli, ma pure nelle olive. Olive e salsiccia! La persona con me, che non è vegetariana, vedendomi così dispiaciuta ha deciso di cancellare il suo secondo. Finito l'antipasto ce ne siamo andati». Fine di un sogno. E inizio dell'incubo.
Giulia si sente carnuta e mazziata. E fa una ramanzina a tutti i ristoratori antiveg: «Siamo nel 2017 e i vegetariani sono l'8 per cento della popolazione. Dedicateci almeno un piatto, non vi costa molto (soprattutto quando hai le tue verdure fuori dal ristorante). Farete più contenti non solo noi, ma anche chi sta con noi. E ovviamente nel ristorante di oggi non ci tornerò mai più».
La fatwah fa un po' ripicca da tripadvisor, i vegetariani non brillano per sense of humour e la Giulia non ci sta simpaticissima ma ammettiamolo: stavolta ha ragione. Un'insalata, a volta, allunga la vita e pure il conto.
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