1. La legge permette di studiare a casa?
L'articolo 34 della Costituzione stabilisce che "la scuola è aperta a tutti", mentre l'articolo 30 affida ai genitori il dovere e il diritto di istruire ed educare i figli. In Italia, l'istruzione è obbligatoria per dieci anni, dai sei ai sedici. Ma può essere assolta non solo frequentando la scuola pubblica o paritaria, ma anche attraverso l'istruzione parentale (o homeschooling).
2. Come funziona l'homeschooling?
Nel caso i genitori scelgano di occuparsi direttamente della formazione dei figli, devono però dichiarare ogni anno al dirigente scolastico di riferimento di possedere le capacità tecniche ed economiche necessarie. Il dirigente scolastico, insieme al sindaco del comune di residenza della famiglia, sarà poi tenuto a verificare la fondatezza di questa dichiarazione. Non solo: hanno l'obbligo di sottoporre i minori a un esame di idoneità alla fine di ogni anno scolastico in una scuola statale o paritaria. In questo modo lo Stato accerta il rispetto dell'obbligo formativo previsto dalla legge.
3. Cos'è l'unschooling? È legale?
Mentre l'istruzione parentale è accompagnata da controlli e da un esame di idoneità annuale, l'unschooling non prevede questi elementi. È una filosofia educativa che rifiuta programmi e strutture scolastiche precostituite. Nata negli Stati Uniti negli anni Settanta con l'ex insegnante John Holt, affonda i suoi principi nelle idee dell'intellettuale illuminista Jean-Jacques Rousseau secondo il quale i bambini dovrebbero essere liberi di esplorare il mondo seguendo i propri interessi.
4. Quanti casi di homeschooling ci sono in Italia?
Durante la pandemia, le richieste di istruzione parentale sono state 15.360, ma prima del Covid, nel 2018-19, i casi di homeschooling sono stati 5.126. Tra chi sceglie l'educazione parentale, una piccola parte aderisce alle forme di unschooling più radicale, come indica un'indagine di Laif (Libera associazione Istruzione in famiglia). Ma scelte così strong ledono il diritto allo studio dei bambini.
5. È legale vivere senza elettricità, acqua corrente e servizi essenziali?
La legge italiana non vieta di per sé la scelta di vivere in modo essenziale o in zone isolate. Tuttavia, quando sono presenti minori, la valutazione cambia: il criterio non riguarda la legittimità dello stile di vita, ma la compatibilità tra tale scelta e il livello minimo di sicurezza, igiene e protezione richiesto per i bambini.
6. Perché il Tribunale ha disposto l'allontanamento dei bambini?
Secondo l'ordinanza, la misura non è stata disposta per una presunta mancanza di istruzione, ma per il rischio di lesione del diritto dei minori alla vita di relazione, garantito dall'articolo 2 della
Costituzione. I giudici ritengono che l'isolamento prolungato, unito all'assenza di interazioni con coetanei, possa avere "effetti significativi sullo sviluppo del bambino", con ricadute nell'ambito scolastico e non scolastico.