Cronache

Il piano per allentare il green pass da aprile

Decisivi l'andamento dei contagi e le somministrazioni dei booster, ora all'80%

Prima i locali all'aperto, ultimi cinema e palestre. Ecco il piano per allentare il green pass da aprile

Va bene le mascherine all'aperto, averle abbandonate è anche psicologicamente un passo importante verso la normalità. Ma quando potremo archiviare il green pass? Nel governo se ne comincia a parlare. Anche se nella road map delle riaperture che si sta mettendo a punto non ci sono ancora date precise, è probabile che da marzo il certificato verde non sarà più indispensabile per le attività all'esterno. Il percorso sarà graduale, improntato sulla massima prudenza, e andrà di pari passo con l'andamento delle somministrazioni delle dosi booster, requisito indispensabile per procedere all'allentamento delle misure di sicurezza.

Del resto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, non fa che ribadirlo: il prossimo mese sarà decisivo per cominciare a mandare in soffitta il green pass, «partendo dai luoghi all'aperto» per poi estendere «l'allentamento ad altre misure». Anche Guido Rasi, consulente del commissario Francesco Paolo Figliuolo, si sbilancia su RaiNews24 sul futuro del lasciapassare, uno strumento che in questi mesi di emergenza non tutti hanno ben digerito. Il tema è sempre quello della gradualità con cui gli diremo addio: «In molti casi se ne potrà fare a meno mentre sui trasporti sarei più cauto. Ma farei un ragionamento verso il 30 di marzo per capire come muoverci». Del resto il 31 marzo scade lo stato di emergenza e se i dati continueranno ad essere incoraggianti è probabile che non venga prorogato. «È ragionevole pensarlo», osserva Costa. Marzo viene considerato un mese determinante. Se, come si prevede, i contagi scenderanno sotto quota 10mila al giorno, il governo potrebbe ridurre da 7 a 5 giorni la quarantena per i positivi asintomatici con la terza dose di vaccino.

Saranno probabilmente i ristoranti e i bar con i tavoli all'esterno i primi a poter fare a meno del green pass tra marzo e aprile. Anche gli stadi sono in pole position per l'addio all'obbligo di certificato verde e anche per un ulteriore aumento della capienza, che entro la fine del campionato di serie A dovrebbe tornare al 100%. Poi potrebbe toccare ai luoghi dove si può svolgere attività sportiva all'aperto, come i circoli. Diverso il discorso per le palestre, dove il certificato continuerà ad essere indispensabile, come del resto per tutte le attività al chiuso, che impongono una maggiore cautela. Tempi più lunghi, dunque, anche per cinema, teatri e mezzi di trasporto pubblico. Mentre per i negozi potrebbe essere presto tolto l'obbligo di green pass base, compatibilmente con l'andamento dei contagi. L'obiettivo, dunque, salvo sorprese nella curva epidemiologica, è quello di arrivare all'estate senza certificazione verde, che potrebbe essere limitata ai soli eventi affollati e ai luoghi dove inevitabilmente si creano assembramenti, come le discoteche.

Ma ci sono altre date da segnare di questo graduale percorso di ritorno alla normalità. Una è quella del 15 febbraio, quando entrerà in vigore l'obbligo di super green pass, che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione, per tutti i lavoratori over 50, pubblici e privati. Da martedì prossimo, cioè, non si potrà più accedere al posto di lavoro con il green pass da tampone, pena sanzioni dai 600 ai 1.500 euro.

Il il 15 giugno, infine, scade l'obbligo di vaccinazione per gli over 50 anni.

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