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I malati scendono sotto quota 90mila "Ma la fase 2 resta una scommessa aperta"

Lievi miglioramenti sui contagi. Le vittime da virus restano ancora 274

I malati scendono sotto quota 90mila "Ma la fase 2 resta una scommessa aperta"

Se la riapertura ha reso il clima un po' più rilassato rispetto alle scorse settimane, non altrettanto confermano i numeri. Che sì sono in miglioramento, ma non abbastanza. Il numero dei morti, seppur in calo, è ancora alto: 274 vittime rispetto alle 369 del giorno precedente.

«Da quello che dicono gli esperti, i decessi sono l'ultimo dato ad avere una diminuzione - spiega il capo della Protezione civile Angelo Borrelli - Quindi, ancora adesso il numero è basso ma importante. Ci auguriamo che presto possa scendere. Per quanto riguarda i decessi, le cause e la distribuzione territoriale, l'Istituto superiore di sanità, incaricato di fare uno studio epidemiologico, sta lavorando e mi auguro che quanto prima possa darci queste informazioni». Per il resto i numeri fotografano un'Italia fatta di luci e ombre, dove è evidente che l'allarme sia ancora alto e che la guardia non vada abbassata.

I malati scendono sotto quota 90mila e dei 1.401 tamponi positivi rilevati, la maggior parte sono in Lombardia, con 720 nuovi positivi (il 51,3% dei nuovi contagi). Tra le altre regioni più colpite dal virus, l'incremento di casi è di 196 casi in Piemonte, 108 in Emilia Romagna, di 74 in Veneto, di 26 in Toscana, di 94 in Liguria e di 39 nel Lazio.

Calano invece le persone in terapia intensiva: 1.311, 22 in meno. In isolamento domiciliare 73.139 persone. Il Ministero della Salute, nelle nuove linee guida per affrontare la fase due, specifica in tutti i modi che i dati hanno senso solo se analizzati di settimana in settimana e non di giorno in giorno. Per capire quindi se le misure per la riapertura sono giuste o meno, bisognerà aspettare la metà di maggio o, ancor meglio, il 25 maggio, periodo che terrà conto anche dei nuovi contagi dal post 4 maggio. Senza pessimismo ma senza nemmeno troppe speranze.

«La fase 2 è una scommessa per tutto il Paese - ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera - Possiamo contenere i nuovi casi e fare in modo che la quantità sia sostenibile e gestibile dalle strutture sanitarie. Tutte le misurazioni che vengono messe in campo sono importanti perché ci permettono di capire se le misure di apertura e rilassamento che in qualche modo noi adottiamo sono sostenibili e ci consentono di non tornare in una fase di crescita dell'epidemia». Se i dati dovessero raccontare di un quadro a rischio, allora si farà retromarcia, tornando a limitare le uscite e le attività.

Nelle zone rosse si accenna a qualche miglioramento, ma un po' troppo timido.

Nelle Province lombarde si registra un incremento lieve nei numeri dei nuovi casi a parte a Brescia, dove i casi delle ultime 24 ore sono 124. Stabili i dati della provincia di Bergamo, dove i nuovi contagiati sono 35 contro i 37 del giorno prima.

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