Milano. Da donna tradita, consapevole di esserlo, Giulia aveva in un primo momento cercato di ricucire con Alessandro. Anche perché aspettava un figlio da lui. Poi però si era convinta che il rapporto era irrecuperabile. Le dichiarazioni fatte ai carabinieri di Senago da Chiara, la sorella minore di Giulia Tramontano, nella giornata del 29 maggio, quando la 29enne incinta di sette mesi era ancora ufficialmente una persona scomparsa, fanno capire molto. In particolare la situazione di «violenze psicologiche» subite dalla ragazza poi uccisa di cui ha parlato il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella nel comunicare l'arresto per omicidio di Alessandro Impagnatiello. «Nel mese di gennaio 2023 - dice Chiara a verbale - mia sorella mi riferiva che Alessandro le aveva confidato di avere un'altra relazione sentimentale con un'altra ragazza e che, per via di questa situazione, stava pensando di abortire in quanto era incinta di Alessandro».
Giulia poi non interruppe la gravidanza, spiega la sorella, anche perché aveva superato il termine possibile. Ai suoi genitori però aveva assicurato «che non avrebbe perdonato Alessandro, ma sarebbe tornata a Senago temporaneamente in attesa di trovare un'altra soluzione abitativa oppure tornare a casa dai genitori». Che Giulia volesse lasciare il compagno e che l'avesse ribadito anche a lui pochi giorni prima di essere uccisa emerge pure dai messaggi che i due si sono scambiati in chat e che sono agli atti. «Ma veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? - scrive il 30enne alla fidanzata il 25 maggio -. Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!!!». Giulia risponde: «Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità». Lui: «E vuoi trovare tranquillità mettendomi da parte?». Ancora Giulia: «Condividiamo una casa finché sarà necessario». Poi: «Non voglio più combattere e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata». Alessandro ha una storia parallela da quasi un anno, dice bugie su bugie e Giulia è esasperata: «Ho ripetuto mille volte la stessa cosa. Ho avvisato più volte e nessuno mi ha mai ascoltata, sempre tutto un'eterna lotta». La giovane aggiunge: «Non ho fiducia in te e non ne avrò mai. Ormai il vaso è rotto e io non voglio sistemarlo». Lui ribatte: «Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?». Ancora: «Non ti fa per nulla onore parlare così».
Poche ore prima di morire, il 27 maggio, la 29enne incontra l'altra donna di Alessandro. Dopo gli scrive: «Saluta Thiago (il nascituro, ndr), lo vedrai nel binocolo». Impagnatiello continua a scrivere alla fidanzata anche dopo averla uccisa, per depistare le indagini. Il 31 maggio, quattro giorni dopo: «Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa (...), mia mamma piange (...). Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico».
Le indagini dei carabinieri proseguono alla ricerca della persona che avrebbe aiutato l'indagato a nascondere il corpo. Potrebbe essere una persona a lui molto vicina. Mentre l'autopsia stabilirà se il feto avrebbe già potuto nascere e sopravvivere autonomamente. In questo caso il 30enne potrebbe essere accusato di duplice omicidio.
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