RomaDiciotto contro diciotto. «Diciotto miliardi di tasse in meno, come l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori». La frase, buttata lì, è sfuggita a pochi. Se doveva essere un messaggio subliminale diretto ai sindacati, Matteo Renzi non è riuscito a lasciarlo nell'aria, sottinteso. L'ha tirato fuori come un calcio numerologico al tabù, sferrato nel bel mezzo della presentazione della legge di Stabilità. In un giorno dai molteplici riferimenti cabalistici. Prima il consiglio dei ministri fissato alle 18 in punto (ma iniziato alle 20), poi l'arrotondamento dei tagli alle tasse esattamente alla stessa cifra, infine l'esplicitazione della «coincidenza» arrivata in conferenza stampa, come a voler sottolineare che no, il caso in questo gioco non c'entra poi tanto.
E dunque il premier sorridente tra le slide finisce per appropriarsi di quel numero magico, che da fulcro del braccio di ferro con la Cgil, da «feticcio» da abbattere, diventa il portafortuna del suo governo. Per ora è il simbolo della «più grande riduzione delle tasse», ma presto tornerà a rappresentare l'attacco al monolite, cuore delle polemiche intorno al Jobs Act. Tabù tra l'altro già evocato nella stessa conferenza stampa, quando Matteo ha accennato all'eliminazione dell'articolo 18 come «alibi» da cancellare per incentivare le imprese ad assumere a tempo indeterminato.
E l'unico limite allo spazio per celebrare la cifra magica, ora, è la fantasia. Diciotto come diciotto anni, linea di confine dell'età adulta, simbolo di una gioventù già responsabile, vero mantra del Renzi rottamatore. Diciotto come Dc-8, primo aereo passeggerri a superare la barriera del suono. Diciotto come la maglia più amata (insieme al 10) dal «divin codino» Roberto Baggio, sbarcato diciottenne nella Fiorentina tanto cara a Matteo, e che proprio il premier ha «nominato» ad agosto partecipando alla campagna (di diciotto lettere) dell' ice bucket challenge contro la Sla.
Diciotto come gli anni trascorsi dall'esordio di Renzi in politica, nel 1996, con i comitati per Prodi. E magari diciotto come le buche del campo da golf che, sindaco di Firenze, nel 2012 Renzi voleva realizzare nel parco delle Cascine, parte di un piano complessivo da 18 milioni di euro.
Diciotto come l'amaro 18 Isolabella, estratto di altrettante erbe, da offrire magari in occasione dei prossimi incontri con i sindacati, e diciotto come «'o sang» secondo la Smorfia. Quel sangue che per il leader Fiom Maurizio Landini Renzi vorrebbe togliere ai lavoratori proprio «attentando» all'articolo 18. Diciotto come la somma di 666, il numero della Bestia, l'anticristo.
Sempre diciotto erano i mesi in cui Letta sarebbe dovuto restare a Palazzo Chigi, tra gli inviti di Matteo a Enrico a «stare sereno» finiti sappiamo come. E, a proposito di durata, il (duemila)18 è l'anno della scadenza naturale del suo governo, traguardo dichiarato di Renzi. Che va avanti tenendosi lontano dal voto, sperando in qualcosa di più di un 18 politico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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