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I nostalgici di Fantozzi tutti alla Coppa Cobram

Gli "eredi" di Villaggio hanno pedalato su selle vintage per far rivivere la gara del film

I nostalgici di Fantozzi tutti alla Coppa Cobram

C'è il venditore napoletano della «bomba», il ragionier Filini coi freni rotti e lui, il Fantozzi emblema della sudditanza dell'impiegato. È tutto un trionfo di improbabili mise tra baschi, pantaloni ascellari, occhialoni d'antan e biciclette vintage. «Vadi lei!». A farla da padrona a destra e a manca è la coniugazione fantozziana evergreen intergenerazionale ormai sconosciuto a pochi. Lo scenario, però, non è l'area nei pressi della Villa Ada romana di cinematografica memoria ma le sponde bresciane del Garda.

Ai nastri di partenza della surreale «Coppa Cobram» a Desenzano sono arrivati in più di 500, tutti per rendere omaggio alla «corsa tragicomica a velocità moderata ma con colpi bassi ammessi» cristallizzata nel film del 1980 «Fantozzi contro tutti». La «salitella di viale de Amicis, rinominata poi tragicamente Cima del Diavolo» si trasforma nell'anello percorso tra le due piazze della nota località turistica, la «Trattoria al Curvone» è invece sostituita da un qualsiasi locale del centro, dove ci si prepara alla gara con pane, salame e spritz (che nel Bresciano si chiama «pirlo»). Di sposini costretti a subire le disavventure dei ciclisti improvvisati, però, non c'è traccia. Poi, a mattina inoltrata, arriva l'ora della partenza, non prima dell'esibizione della banda con musiche da Ventennio. «Avanti merdacce!», tutti sulla bersagliera. Nulla è lasciato al caso: si parte cadendo in massa, una sequenza riproposta a più riprese nel corso del Carnevale tematico in cui (quasi) tutto è concesso, purché all'interno dei confini della sceneggiatura.

Poi il lungo, colorato e pazzo corteo tra le strade della città, seguito dal carro funebre sempre pronto a caricare nuovi caduti. I turisti tedeschi che affollano Desenzano ad ogni stagione guardano attoniti la scena. Non possono capire: manca loro il background culturale sedimentato da quaranta e più anni di risate amare e di gusto di fronte alla rappresentazione di un pezzo del proprio Paese. Chi invece ha deciso, ormai un decennio fa, di mettere in scena la «Coppa Cobram» è Mauro Bresciani, ribattezzato «il Visconte Biciclettaio matto» ad impersonare il Direttore totale che nella pellicola volle la gara costringendo i dipendenti della Megaditta a partecipare.

Dopo quattro anni di stop l'irreale gara ciclistica aziendale è tornata sulle strade bresciane e ha richiamato fanatici fantozziani da tutto il nord Italia. Sono arrivati a coppie o in gruppi, giovani e navigati, rigorosamente agghindati alla Fantozzi maniera. A riscuotere particolare successo sono le signorine Silvani e i geometri Belli tra i personaggi più emulati. Ma non possono mancare svariati «ragionier Ugo», iperbole vivente sopraffatta da immani disgrazie alle quali mai reagisce. Una mediocrità dell'uomo qualunque che sfocia nella rappresentazione delle sue volgarità. E forse proprio perché così totalizzante che la creatura di Paolo Villaggio è così amata dopo mezzo secolo. «Sono cresciuto con Fantozzi - racconta Bresciani per questo nel 2014 ho ideato l'evento, con cui accompagnare la nascita del mio negozio di bici a Desenzano.

È stata un'idea megagalattica e sono felice che la Coppa Cobram possa ripartire per tornare a promuovere la storia del nostro cinema e della bicicletta anche tra i giovani».

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