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I nostri F-35 in missione in Estonia per garantire la "polizia aerea" Nato

Il sottosegretario Mulè (Fi): siamo i guardiani dell'Alleanza. Rosso, il capo dell'Aeronautica: la nostra tecnologia è adeguata

I nostri F-35 in missione in Estonia per garantire la "polizia aerea" Nato

L'Italia da ieri difende i cieli baltici, dopo aver dato il cambio alla Germania nell'ambito della missione Baltic Eagle II, che vedrà impegnati quattro F-35 del 32esimo stormo di Amendola fino al prossimo 31 agosto e, successivamente gli Eurofighter dell'Aeronautica militare, che rimarranno in Estonia fino a fine novembre di quest'anno.

«Questa missione è molto importante - spiega al Giornale il capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale di squadra aerea Alberto Rosso -, vi sono impiegati piloti e specialisti che sono pienamente qualificati sull'F-35».

I cieli baltici sono pericolosamente vicini a una Russia che ultimamente sta dando non pochi problemi.

«La dimensione politica - spiega il capo dell'Am - è lontana dalla nostra competenza e responsabilità. La difesa aerea è la funzione primaria della Nato, da che è stata fondata nel 1949. L'abbiamo sempre fatta. Dopo la fine della guerra fredda nuovi Paesi si sono affacciati all'Alleanza, e non sempre hanno risorse e aeroplani per garantire autonomamente la sicurezza del proprio spazio aereo. Ma i cieli della Nato sono unitari. Noi, ad esempio, insieme alla Grecia, difendiamo dalle nostre basi anche quelli della ex Jugoslavia».

L'Italia ha un primato non da poco. I nostri F-35 sono i primi ad essere impiegati dalla Nato nelle regioni baltiche, così come nel 2019 sono stati i primi a difendere i cieli dell'Islanda.

«Con poche macchine - ha specificato Rosso - ma siamo in grado di esprimere pienamente la capacità che l'Alleanza ci chiede. Dobbiamo prepararci per tempo. Se non riusciamo a prevenire la nuova tecnologia come minaccia bisogna cercare di capirla. Oggi la Russia ha missili che viaggiano a 7-8mila chilometri l'ora e se voglio difendermi devo avere sistemi che guardano avanti. E poi lo spazio, a cui ci rapportiamo con attenzione». Che cosa è rimasto del lato romantico dell'Aeronautica, quello, per esempio, che portò Italo Balbo alla trasvolata atlantica?

«Cambiano gli strumenti tecnologici - conclude -, ma la parte pionieristica e romantica rimane. I fratelli Wright hanno fatto un primo saltino, ora arriviamo sulla Luna e su Marte».

La nuova operazione italiana è stata ben accolta, ieri, dagli estoni, nel corso di una cerimonia nella base di Ämari, alla presenza delle più alte cariche del Paese, ma anche del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. «La Nato Air policing - ha detto - riveste un ruolo chiave, non solo dal punto di vista delle capacità militari difensive e di reazione, ma anche geopolitico: le attività di polizia aerea non contribuiscono solo alla sicurezza dell'aviazione civile; siete i guardiani dell'integrità dell'Alleanza» ha chiarito il sottosegretario alla Difesa rivolgendosi agli uomini prima del decollo in scramble (in emergenza) di due F-35, che poco prima avevano fatto rifornimento in volo da un Boeing KC-767 del 14esimo stormo dell'Aeronautica militare.

Nel corso della precedente missione in Lituania la Forza armata azzurra ha effettuato quaranta decolli in emergenza.

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