I Paesi africani preparano il blitz militare nel Niger

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È iniziata ieri ad Accra, in Ghana, la riunione dei capi militari dell'Africa occidentale convocata per coordinare un possibile intervento armato mirato a riportare al potere Mohamed Bazoum, il presidente del Niger deposto lo scorso 26 luglio da un golpe militare. «L'obiettivo del nostro incontro - spiega il capo di Stato Maggiore della Difesa della Nigeria, il generale Christopher Gwabin Musa - non è semplicemente quello di reagire agli eventi, ma di tracciare in modo proattivo un percorso che porti alla pace e promuova la stabilità. La democrazia è ciò che sosteniamo e incoraggiamo».

Il vertice straordinario, che durerà anche oggi, punta a discutere «i dettagli del previsto intervento militare per ripristinare il presidente Bazoum». Un intervento che comunque resta ancora un'ipotesi secondaria rispetto alle speranza che prevalga una soluzione per via diplomatica della crisi nigerina. «Mentre l'opzione di un'operazione armata rimane sul tavolo - srive Le Monde - l'Ecowas sembra ancora privilegiare la strada del dialogo e della diplomazia con il regime militare al potere a Niamey».

La situazione in Niger è seguita con grande attenzione anche in Europa. «Siamo pronti a sostenere le decisioni dell'Ecowas e questo include possibili sanzioni. Come ha già dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, diamo pieno sostegno alla decisioni e attività dell'Ecowas», ha detto un portavoce della Commissione Ue. Più dura la Germania: «Dopo aver sospeso la cooperazione in materia di sicurezza e di sviluppo, vogliamo ora varare nell'Ue sanzioni contro i golpisti del colpo di Stato in Niger», scrive su X l'account del ministero tedesco degli Esteri.

E intanto nel Paese del sahel la tensione resta altissima. Una serie di attacchi armati nel sud-ovest ha provocato almeno 31 morti. Secondo le notizie del portale ActuNiger, le vittime sono tutti civili e gli attacchi si sono registrati nelle zone di Dessa e Mehanna, nella regione di Tillabéri.

Stando a fonti locali citate dal sito di notizie, gli attacchi sarebbero opera di sospetti membri dello Stato islamico del Grande Sahara che hanno condotto gli assalti nei dintorni dei villaggi di Tomare, Issile, Gaberi e Kodogoria. Gli attacchi seguono quelli in cui 17 soldati nigerini sono morti in un attacco tra Torodi e Boni, condotto da sospetti jihadisti.

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