I partiti si svegliano tardi. "Giù le tasse sulle bollette"

Dalla Lega ai grillini la richiesta di un intervento sui costi dell'energia. Draghi: lo Stato aiuterà i cittadini

I partiti si svegliano tardi. "Giù le tasse sulle bollette"

É servito l'annuncio di un rincaro del 40% per scoprire l'enorme incidenza delle tasse e dei costi fissi non legati al prezzo dell'energia (gli esorbitanti «oneri di sistema», ben noti a chiunque consulti una bolletta), sul costo finale a carico di famiglie e imprese. È un tema che emerge ciclicamente, spesso sotto elezioni (tra venti giorni ci sono le amministrative), o a fronte di un rincaro improvviso delle bollette come appunto quello annunciato dal ministro Cingolani per il prossimo trimestre. Ma che stavolta non è solo appannaggio dei partiti no-Tax di centrodestra, ma è condiviso anche da sinistra e persino M5s. I grillini infatti si dichiarano pronti a discutere con il governo «la riduzione dell'Iva su energia elettrica e gas quando il prezzo raggiunge determinate soglie». Un'idea che, in modo abbastanza sorprendente vista la distanza siderale sui temi fiscali, va nella stessa direzione indicata da Forza Italia: «Niente Iva, a fronte di un aumento così sostanzioso delle bollette - dice l'azzurro Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia. «Lo Stato abbia il coraggio di non imporre alcuna gabella. Le prossime bollette della luce siano senza Iva».

Nel Pd è invece direttamente il segretario Enrico Letta a invocare «un intervento del governo per ridurre una tantum gli oneri di sistema e così limitare un impatto che è una gelata sui consumi delle famiglie e sulla ripresa». Ovviamente la Lega è per il taglio fiscale: «Ho chiamato Cingolani e gli ho detto che come Lega chiediamo al governo di tagliare di metà le tasse che ci sono sulla bolletta elettrica. Non è possibile aspettare che le bollette della luce e del gas aumentino del 40%» spiega Matteo Salvini.

Il premier Draghi non si pronuncia direttamente sulle bollette ma spiega che «lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell'affrontare i costi della «complessa trasformazione» ambientale».

Anche Giuseppe Conte si è confrontato, di persona, con il ministro della Transizione Ecologica. Più che un colloquio, un assedio, visto che il leader M5s ci è andato insieme a tutti i suoi ministri. Un chiarimento chiesto da Conte dopo le aperture di Cingolani sul nucleare, che tanto scompiglio hanno creato dentro il M5s, da sempre antinuclearista. L'ex premier assicura di aver ricevuto garanzie da Cingolani che l'Italia «non abbraccerà l'energia atomica» e che la transizione ecologica non è in discussione, anche se il ministro ha più volte avvertito che avrà un costo elevato, e il 40% di rincaro ne è un esempio. Su questo punto Conte condivide l'idea di «intervenire, con varie modalità, per calmierare i costi delle bollette», un impegno generico, ma non era quella la questione sul tavolo con Cingolani. Il ministro è ormai un problema per il M5s, come testimoniano anche i commenti alla pagina di Beppe Grillo. «L'energia è denaro e Cingolani, nostro ministro, ce lo toglie anche se la corrente è un bene primario. Riesce a mettere una toppa?» chiede uno. «Beppe dicevi di aiutare il popolo la corrente aumenta del 40% Grazie 5s» scrive un altro.

Al di là della convergenza sul taglio delle tasse e degli oneri fissi sulla bolletta, sul tema energia restano le divisioni di sempre. Per i Cinque Stelle il balzo dei prezzi dell'energia «dimostra ancora una volta la necessità di abbandonare le fonti fossili e di puntare con decisione sulle ecoenergie». Per Forza Italia invece è la prova che il no al nucleare ha condannato l'Italia alla dipendenza energetica dall'estero, per questo, dice il numero due azzurro Antonio Tajani, «bisognerà aprire un discorso anche sul nucleare pulito».

Anche la Lega è per un ritorno al nucleare, «l'Italia è l'unico Parse del G8 senza energia nucleare,tornare a studiare un ritorno al nucleare di ultima generazione, moderno, sicuro, pulito e a impatto zero è un dovere» dice il leader della Lega che insieme a questa strada suggerisce di migliorare i rapporti diplomatici con la Russia, primo fornitore di gas.

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