I patrimoni senza eredi? Un tesoro di 130 miliardi

Uno studio Cariplo citato dal Consiglio dei notai: dal 2014 al 2030 questa cifra finirà al terzo settore

I patrimoni senza eredi? Un tesoro di 130 miliardi
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Centoventinove miliardi in libera uscita. Non reclamati da nessuno e quindi destinati alla beneficenza. Un fatturato incredibile, che arriva dalle famiglie italiane, quelle che tra il 2014 e il 2030, ovvero tra sette anni, si sono estinte o si estingueranno senza eredi. Una sorta di manovra finanziaria spalmata su sedici anni che in qualche modo andrà a redistribuire il patrimonio delle famiglie più ricche.

I calcoli, citati ieri dal Consiglio nazionale del Notariato ed elaborati in collaborazione con Istat in occasione del 58esimo congresso nazionale di categoria, dedicato al tema della casa come principale asset economico delle famiglie italiane, arrivano da uno studio dell'osservatorio della Fondazione Cariplo sul «mercato» dei lasciti testamentari che nel 2016 si incaricava di stimare il fenomeno dal 2014 e fino al 2030 per l'Italia e per la Lombardia. Ebbene, entro il 2030 saranno 423.944 le famiglie che si saranno estinte a partire dal 2014, ovvero i cui componenti saranno nel frattempo morti senza lasciare eredi legittimi, ovvero figli conviventi o meno, fratelli o sorelle o altri parenti conviventi. Chiaro che si sta parlando per lo più di anziani che la vita ha consegnato a una solitudine magari prospera. La prima ipotesi degli esperti di Cariplo è drastica e prevede che il patrimonio di tutte queste famiglie evaporate sarà devoluto al terzo settore: si tratta di 129,2 miliardi, pari all'1,36 per cento del totale dei lasciti nello stesso periodo. Un modello alternativo («tanto da pochi, poco da molti») prevede invece che la quota di patrimonio lasciata in eredità a scopi benefici sia pari al 50 per cento per le famiglie senza eredi e il 5 per cento della quota disponibile per tutte le altre famiglie: un caso meno favorevole per il terzo settore, che riceverebbe «appena» 100,56 miliardi nei sedici anni presi in considerazione.

Un'altra tabella dello studio in realtà ci dice che questa ricchezza potenziale disponibile per le istituzioni del terzo settore potrebbe essere ben maggiore. Dal 2014 al 2030 ci saranno 6.048.842 famiglie in cui in seguito a uno o più decessi si verificherà una successione. In totale la ricchezza testamentaria sarà di 1.915,4 miliardi, pare al 20,1 per cento della ricchezza totale delle famiglie italiane, pari a 9.518 miliardi. Di questo patrimonio, il 55,7 per cento andrà a eredi legittimari, in termini assoluti 1.066,9 miliardi, lasciando disponibili 848,5 miliardi complessivi.

Questo studio è in realtà un po' datato, e i notai ieri hanno calcolato che la ricchezza delle famiglie italiane è pari a 10.422 miliardi di euro, metà della quale costituito dalle abitazioni di proprietà, il cui valore totale è di 5.163 miliardi, pari a circa 2.9 volte il valore del Pil. Del resto l'80,47 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie della casa in cui vivono, percentuale che sale all'88,6 per cento tra le persone oltre ai 65 anni che vivono da soli.

Due categorie che cresceranno entrambe nei prossimi anni: la quota do «over 65» passerà dal 23,5 per cento al 34,9 tra il 2021 e il 2050 e tra vent'anni ci saranno 10,2 milioni di persone che vivranno da sole. Quelle che più facilmente lasceranno tutto in beneficenza.

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