Carola Rackete vuole che l'Europa accolga mezzo milione di migranti dalla Libia e pure quelli «climatici» dal resto dell'Africa. A parte i proclami a mezzo stampa la talebana dell'accoglienza dovrebbe preoccuparsi del ricorso della procura di Agrigento sull'ordinanza del Gip che l'ha rimessa in libertà. Nonostante avesse forzato il blocco imposto dal Viminale e la manovra pirata contro la motovedetta della Guardia Finanza per attraccare a Lampedusa con la nave Sea watch 3 carica di migranti. Per non parlare dell'interrogatorio che l'attende giovedì per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il vero nodo delle scellerate operazioni delle Ong che si sostituiscono agli Stati.
La procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio presenterà entro domani il ricorso contro l'ordinanza del Gip Alessandra Vella, che di fatto ha trasformato Carola nell'eroina dei due mondi. Il ricorso, che considera errata la valutazione giuridica del giudice per le indagini preliminari, è pronto e coinvolgendo la Cassazione si vuole ottenere un punto fermo sul caos delle Ong che si pongono al di sopra della legge in nome di un superiore buonismo umanitario. La procura ha evitato il ricorso al Tribunale del riesame, che ha la competenza sulla misura cautelare. In pratica Carola non rischia di tornare agli arresti domiciliari, ma la vera spina nel fianco della capitana è il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
La Santa Maria Goretti delle Ong sembra avere preso una deriva messianica, come dimostra l'intervista al giornale nazional popolare tedesco Bild. La capitana spiega che l'Unione europea è obbligata accogliere mezzo milione di migranti dalla Libia. «Devono arrivare immediatamente e devono essere aiutati con un passaggio in sicurezza verso l'Europa, spiega Carola. L'obiettivo sono le porte aperte, tesi delle Ong estremiste come la tedesca Sea watch che ha assoldato Carola per recuperare i migranti davanti alla Libia. Ovviamente dobbiamo aprire le porte a tutti perché l'Europa ha «una responsabilità storica per la situazione in Africa a causa dell'era coloniale».
E della grande massa da accogliere fanno parte anche i «migranti climatici» secondo Carola. La capitana in versione Greta sostiene che il collasso dell'ambiente «porterà a rifugiati dei cambiamenti climatici, che ovviamente dobbiamo assorbire. E aggiunge che «arriveremo a un punto in cui vi sarà una migrazione forzata da circostanze esterne come il clima. Non avremo scelta, non possiamo soltanto dire che non vogliamo le persone».
Il ministro dell'Interno ha commentato con un tweet: «Secondo la nuova eroina della sinistra, Salvini deve cancellare i suoi post e dobbiamo accogliere anche i rifugiati climatici. Siamo alle comiche».
La capitana ha ribadito nell'intervista a Bild di «avere agito correttamente» sbarcando in Italia i migranti raccolti in mare. Per Rackete vale il solito, infondato, ritornello «del porto sicuro più vicino: Lampedusa. Non ci sono porti sicuri né in Libia, né in Tunisia».
Il governatore della Toscana, uno degli ultimi feudi della sinistra, Enrico Rossi, vuole premiare Carola nonostante le due inchieste che pendono sulla sua testa.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Stella di Forza Italia, annuncia «una raccolta di firme contro questa pagliacciata sintomo dello stato confusionale in cui versano il Pd e la sinistra. Vogliono eleggere a modello una persona che viola le nostre leggi».
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