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I pm: ordine di investigazione Ue

Evitata la rogatoria. Acquisita la querela di Casaleggio jr

I pm: ordine di investigazione Ue

È finita nel fascicolo che aveva già aperto la Procura di Milano sul caso del presunto finanziamento illecito dal Venezuela al M5s, la querela presentata da Davide Casalaggio alla Digos del capoluogo lombardo. Adesso il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina l'inchiesta, ancora senza ipotesi di reato né indagati, avrà a disposizione anche le informazioni fornite dal figlio del fondatore del Movimento, scomparso nel 2016, su quella che Casaleggio jr etichetta come una «storia assurda per screditare una persona che non c'è più» utilizzando un foglio palesemente contraffatto.

Il documento in questione, pubblicato dal quotidiano monarchico-conservatore spagnolo Abc, testimonierebbe il passaggio nel 2010 di 3,5 milioni a Gianroberto Casaleggio, il «padre» del Movimento, in una valigetta consegnata al console venezuelano a Milano, Gian Carlo Di Martino. Se quell'atto sia un falso, come si sostiene nella querela, lo dovrà stabilire l'indagine milanese. Per prima cosa i pm lo dovranno acquisire avviando un «ordine di investigazione europeo», che comporta una procedura semplificata per ottenere documenti nei Paesi dell'Unione senza dover effettuare le normali rogatorie internazionali, solitamente più lunghe e complesse. In tal caso sarà un magistrato spagnolo, competente per territorio, a delegare alla polizia giudiziaria locale l'acquisizione, presso la redazione del giornale che lo ha reso pubblico, del report venezuelano secondo il quale il regime di Hugo Chavez avrebbe finanziato gli allora nascenti Cinque Stelle con fondi in nero allo scopo di appoggiare un nuovo «movimento anticapitalista e di sinistra nella Repubblica italiana». I magistrati milanesi dovranno poi accertare la provenienza e la veridicità del documento, sul quale già i servizi segreti italiani hanno avanzato qualche dubbio, avendo riscontrato anomalie su intestazione, timbro e data. Il giornalista spagnolo autore dell'inchiesta ha riferito di averlo ricevuto per posta da una fonte affidabile e di averlo sottoposto a tutte le verifiche del caso. Una delle ipotesi sulle quali lavora la Procura di Milano è che l'intera vicenda possa essere stata creata ad arte per screditare il Movimento in un momento politicamente molto delicato. Casaleggio ne è convinto e per questo, annunciando su Facebook il deposito della querela, ha chiesto la collaborazione di chiunque abbia informazioni che «possano fare luce su chi e perché abbia voluto buttare fango sul ricordo mio padre». Potrebbe essere anche ascoltato il console Di Martino, che però gode dell'immunità diplomatica e che sui giornali ha già smentito tutto dicendo che si tratta di una notizia falsa per altro già uscita nel 2016. Pronto a dire la sua ai magistrati è invece l'ex Cinque Stelle Giovanni Favia.

L'ex consigliere regionale in Emilia Romagna, che ha tagliato i ponti con il Movimento, ha parlato a Repubblica di una mail, che sarebbe pronto a mostrare, con cui i diplomatici venezuelani chiedevano di entrare in contatto con il Movimento.

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