I "preti di strada" che non perdonano Salvini

Da padre Zanotelli a don Biancalani, non perdonano i dl Sicurezza e non perdono occasione per insultare Salvini

I "preti  di strada" che non perdonano Salvini

“Non condivido l’immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti”. Così il cardinal Camillo Ruini, intervistato giorni fa dal Corriere della Sera, ha riacceso il dibattito su come i cattolici si debbano confrontare con il leader della Lega.

Una dichiarazione che ha scatenato immediate polemiche provenienti dai cattolici e dai prelati che seguono la linea antisalviniana tracciata da Papa Francesco e dalla Curia romana. Lo storico Alberto Melloni, in un tweet, evoca paragoni pericolosi: “Per una beffa della storia quel che Ruini dice oggi sul Corriere delle possibili ‘prospettive’ di Salvini, è identico a quel che von Papen diceva di Hitler a Roncalli nel 1941 [P.S. Roncalli lo zittì citando i ‘milioni di ebrei’ uccisi ‘nelle camere a gas’]".

Il ‘prete di strada’ Alex Zanotelli, invece, intervistato dall’Adnkronos, si è affrettato a prendere le distanze dall’ex presidente della Cei in quanto Salvini “esprime un'estrema destra di cui bisognerebbe solo avere paura”. “Come si fa a dialogare con lui? Sono esterrefatto dalle parole del cardinal Ruini", si chiede ancora il prete comboniano.

Padre Zanotelli: "Salvini? Genio malefico"

Ma Zanotelli non è nuovo a certe esternazioni contro Salvini. Anzi, nei mesi in cui l’ex ministro dell’Interno cercava di fermare gli sbarchi irregolare delle Ong, il prete osò sostenere che"non ci si può dichiarare cristiani e votare Lega" in quanto “la politica leghista è antitetica al Vangelo". Una presa di posizione diretta a contrastare il decreto Sicurezza bis, bollato come “un atto criminale”, tanto criminale da pretendere che l’allora titolare del Viminale vada a processo. “Il discorso è chiarissimo. Salvini ha violato leggi nazionali e internazionali, utilizzando persone stremate per un suo scopo politico. E un ministro non è sopra la legge, per questo va processato”,dichiara all’epoca Zanotelli, interpellato dall’Adnkronos sul voto relativo all’autorizzazione a procedere del Parlamento. E ancora:"Da missionario e da prete ricordo che il più grande peccato secondo la Bibbia è la non accoglienza. Il non accogliere i poveri poi è ancora più grave". Sempre, intervenendo sugli scontri con le Ong, il comboniano dichiara: “Salvini l'ho definito in tanti modi, ho utilizzato anche brutte espressioni, che non voglio ripetere, ma è un genio malefico. Questi sono atti criminali e anche se vengono fatti dal governo vanno giudicati come tali". E persino padre Zanotelli non manca di paragonare velatamente le politica dei ‘porti chiusi’ a quella dei nazisti:"La gente pensa di risolvere i suoi problemi aggredendo altri poveri mentre gli affari dei benestanti vanno a gonfie vele. Avveniva così anche negli anni Trenta del secolo scorso in Germania: lo scontento sociale si addossava agli ebrei, fatti apparire come causa di tutti i mali della nazione".

Don Bartolomeo Sorge: "Salvini come la mafia"

Ben più grave è l’affermazione del teologo gesuita don Bartolomeo Sorge che negli scorsi mesi aveva twittato: “La mafia e Salvini comandano entrambi con la paura e l'odio, fingendosi religiosi. Si vincono, resistendo alla paura, all'odio e svelandone la falsa pietà". Un’affermazione al limite della diffamazione, ma che, a quanto pare, finora non ha avuto alcuno strascico giudiziario. È andata male, invece, a don Giorgio De Capitani, l’ex parroco di un paesino in provincia di Lecco che è stato condannato a risarcire Salvini di quasi 15mila euro per aver scritto, nel 2015, sui social e sul suo blog una serie di insulti del tipo "Idiozia, pezzo di m***a, morto di fame, la m***a richiama m***a, Salvini è uno schizzo salito un po' più in alto, pluri-assenteista di m***a”. A nulla sono valsi i tentativi di mediazione da parte dei leghisti, compresa l’idea di ritirare la denuncia in cambio di scuse pubbliche e di una donazione a favore dei più bisognosi. Idea categoricamente respinta dal prelato.

Don Paolo Farinella, il prete che sciopera dal Natale contro Salvini

Non penalmente rilevante, ma molto significativo dal punto di vista religioso è da considerarsi l’atteggiamento di don Paolo Farinella, parroco di San Torpete a Genova, che, intervistato da La Zanzara, in gennaio, aveva dichiarato:“Salvini ha le mani sporche di sangue. Bisogna chiudere tutte le chiese a Salvini, non può entrare finché non si pente in ginocchio". A Natale, invece, aveva chiuso la propria chiesa in segno di protesta contro il decreto Sicurezza: "Se Gesù, con Maria e Giuseppe, si presentasse da noi per celebrare la sua nascita - aveva detto - col decreto immondo di Salvini, sarebbe fermato alla frontiera e rimandato indietro perché migrante economico". Per don Farinella, l’allora ministro dell’Interno era responsabile di “un genocidio” e aveva “atteggiamenti fascisti”. E prima ancora aveva dato vita a un’iniziativa di protesta alquanto bizzarra per un prete: “Io con Salvini (che dopo le stragi di Parigi ha detto: 'Facciamo il presepe per non arrenderci') non voglio avere niente a che spartire. Perciò, è deciso, nessun presepe nella mia chiesa".

Per Famiglia Cristiana, Salvini è il diavolo

Nella lista dei preti antisalviani non poteva mancare don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, in provincia di Pistoia, diventato famoso nell’estate 2017 per aver postato sui propri canali delle foto in piscina in compagnia dei migranti che aveva ospitato nella sua parrocchia. Dopo aver avversato le politiche migratorie dell’allora governo gialloverde con un fotomontaggio alquanto irriverente, criticò Salvini per la sua proposta di censire i rom in Italia:"Ancora una volta un’ingiustizia. Cosa vogliamo fare? Vogliamo deportare i rom che non sono cittadini italiani? Dove li mandiamo? Ma stiamo scherzando?". E ancora: "Salvini tenta spesso di usare la religione, è una strumentalizzazione bella e buona".

Un clima di odio favorito o cavalcato dalla copertina di Famiglia Cristiana del 26 luglio 2018 ‘Vade retro Salvini’, con cui si pone l’accento sulla presunta cattiveria e sul cinismo di Salvini. “Niente di personale o ideologico - precisava il sommario - si tratta di Vangelo”. E meno male che non vi era nulla di personale…

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica