Coronavirus

I primi dati inglesi: ospedali al collasso ma contro Omicron il booster è efficace. "In Italia è al 20%"

La variante Omicron è causa di una malattia più leggera di quanto indotto dalla variante Delta. A confermare le prime analisi sudafricane sull'ultima variante Covid è l'agenzia inglese per la salute pubblica

I primi dati inglesi: ospedali al collasso ma contro Omicron il booster è efficace. "In Italia è al 20%"

La variante Omicron è causa di una malattia più leggera di quanto indotto dalla variante Delta. A confermare le prime analisi sudafricane sull'ultima variante Covid è l'agenzia inglese per la salute pubblica, che nei prossimi giorni pubblicherà i risultati della prima ricerca condotta su pazienti inglesi.

Si tratta di una buona notizia anche per il nostro Paese dove le stime sulla presenza di Omicron sono molto più alte rispetto alle cifre ufficiali. Si ipotizza come minimo un 10% contro il 2% registrato sulla piattaforma internazionale Gisaid. Ma ieri l'assessore alla Salute dell'Emilia Romagna, Raffaele Donini, ha azzardato una stima «sulla presenza della variante Omicron in Emilia-Romagna del 20% anche se i casi certi sono dieci». Ipotesi che trova conferma nelle parole del fisico Giorgio Sestili che sottolinea come negli ultimi 7 giorni ci sia stato «un nuovo balzo con un aumento del 40% dei contagi: molto probabilmente dovuto a un rapidissimo diffondersi della Omicron anche in Italia». Dal virologo Guido Silvestri un invito a non cedere «all'isteria collettiva» su Omicron perché i primi studi indicano una minore letalità e un rischio inferiore di ospedalizzazione.

Dati che sono sovrapponibili a quelli dell'indagine divulgata ieri da Politico che ha avuto accesso ai risultati della ricerca, che tuttavia non porta in dote solo buone notizie. Secondo lo studio le persone che si ammalano in modo grave rischiano con un'elevata probabilità di dover essere ricoverate e di morire. Considerando che la trasmissibilità di Omicron si conferma essere molto più alta rispetto alla variante Delta, un elevato numero di infetti potrebbe comunque causare un rilevante numero assoluto di malati gravi, con conseguente pressione sul sistema sanitario inglese. Sul fronte vaccini, se le due dosi non sembrano essere sufficienti per una forte copertura contro Omicron, il richiamo booster si conferma essere la chiave per un'elevata protezione contro infezione sintomatica e ospedalizzazione. Lo studio si basa su dati sul campo non su analisi in laboratorio e tiene quindi conto della specificità della situazione del Regno Unito: alto tasso di vaccinazioni (82% della popolazione oltre i 12 anni) e di terze dosi somministrate (52% della popolazione oltre i 12 anni, circa 900mila vaccinati al giorno negli ultimi giorni). Significa che le stesse conclusioni non possono essere inferite in linea generale, perché non è ancora chiaro se la minore aggressività di Omicron è dovuta allo schermo vaccinale o è una caratteristica intrinseca della variante.

Per il governo inglese, tuttavia, può essere interpretata come una boccata d'ossigeno. Escluse nuove restrizioni prima di Natale, insostenibili politicamente per Johnson che deve affrontare una fortissima opposizione interna, il focus si è ora spostato dopo il 25 dicembre. Imporre nuove restrizioni, come annunciato sia in Galles che in Scozia, sarà oggetto di acceso dibattito politico nei prossimi giorni, con i sostenitori della linea libertaria e di quella pro restrizioni che cercheranno di usare gli ultimi dati a sostegno della propria posizione. Il Paese ieri ha registrato 106 mila nuovi casi, record assoluto dall'inizio della pandemia. Numeri stratosferici, tuttavia la metà dei 200mila casi che le stime sulla diffusione di Omicron prevedevano per l'inizio di questa settimana. Lo ha fatto notare, sul Times di ieri, il professor Paul Hunter, consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui la malattia potrebbe avere raggiunto un picco. Lo stesso andamento è stato registrato in Sudafrica nella regione di Guateng, epicentro di Omicron, dove nell'ultima settimana le ospedalizzazioni sono scese del 35%.

Non è ancora chiaro quanto abbiano influito i comportamenti del pubblico sul contenimento della crescita dei contagi, anche di questo terrà conto Johnson per valutare se imporre restrizioni o affidarsi alla moderazione degli inglesi.

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