I pro Pal non accettano la tregua. Cortei e slogan contro gli ebrei

Da Milano a Bologna sfilano i movimenti per la Palestina, cartelli su Netanyahu e Meloni come Hitler-Mussolini. Schlein e Conte alla marcia per la pace di Assisi

I pro Pal non accettano la tregua. Cortei e slogan contro gli ebrei
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Nonostante l'accordo di pace tra Israele e Hamas, gli irriducibili del mondo pro-Pal continuano con blocchi, cortei e sit-in un po' in tutta Italia. In attesa dell'iniziativa in programma martedì a Udine, in concomitanza con la partita Italia-Israele valevole per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio. Se la città friulana è già blindata e si prepara a vivere ore di alta tensione, molti altri centri hanno visto - anche in questo sabato caratterizzato dall'intesa in Medio Oriente - sfilare cortei dominati dalle solite parole d'ordine contro lo Stato Ebraico. A scendere in piazza, prevalentemente, le organizzazioni dei palestinesi in Italia e i collettivi studenteschi di sinistra radicale. Le manifestazioni principali, anche se di dimensioni non minimamente paragonabili a quelli di giorni e settimane fa, vanno in scena per le strade di Milano, Bologna e Torino. Nel capoluogo lombardo, in marcia da Porta Venezia a Piazza della Scala, alcune centinaia di persone. Immancabile, anche questa volta, lo slogan che - di fatto - inneggia alla cancellazione di Israele: "Palestina libera dal fiume fino al mare". Tra i manifestanti compare un cartello con la premier Giorgia Meloni abbigliata come Benito Mussolini accanto a un Bibi Netanyahu vestito da Hitler, alle loro spalle le macerie di Gaza, sopra la scritta: "Il nuovo Hitler e la sua complice". Poi l'ennesima frase choc: "Il mio sogno è vedere Netanyahu giustiziato con la testa volare". Tra le bandiere della Palestina e quelle di Potere al Popolo, spunta un cartello in cui compare Yahya Sinwar, leader militare di Hamas ucciso dall'esercito israeliano l'anno scorso, considerato la "mente" del 7 ottobre. Sempre a Milano, domani è previsto un presidio davanti a Palazzo Marino, sede del Comune. L'obiettivo? Chiedere il blocco del gemellaggio Milano-Tel Aviv per far posto a quello con Gaza. Un migliaio di pro-Pal in piazza anche a Torino. Qui la pace raggiunta con la regia di Donald Trump è "una vittoria enorme per la resistenza palestinese". Il gancio per la convocazione dell'iniziativa è la solidarietà con gli attivisti fermati tra il 2023 e il 2024 e quelli perquisiti dopo i disordini delle ultime settimane. "È stato scritto che giustifico quello che è successo il 7 ottobre, ma la mia risposta è chiara: non posso parlare solo del 7 ottobre perché il 7 ottobre è il risultato di 80 anni di occupazione e di 11 guerre", dice l'Imam di Torino Mohamed Shahin, nella bufera dopo le frasi che aveva pronunciato in un sit-in giovedì in cui aveva detto: "Sono d'accordo con quello che è successo il 7 ottobre. Noi non siamo qui per essere quella violenza, ma quello che è successo il 7 ottobre 2023 non è una violazione". A Bologna, invece, sono scesi in piazza anche alcuni "reduci" della Flotilla, tra cui il presidente dell'Ucoii Yassine Lafram. "Restiamo vigili", hanno detto gli attivisti ai manifestanti bolognesi. I pro-Pal non mollano la protesta. E ora fari puntati su Udine, dove si attende un corteo di circa 10mila persone in contemporanea al match Italia-Israele.

"Un cessate il fuoco non basta: la fine dei bombardamenti non può essere considerata una garanzia di pace e giustizia", fanno sapere i promotori del Comitato per la Palestina Udine. Oggi è il giorno della marcia della pace ad Assisi. Ci saranno Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

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