Politica

I rom lo portano in tribunale e Borghezio chiede scusa: ​"Disponibile a far volontariato"

Alla Zanzara aveva detto: "Molti ladri sono rom". Ora è a processo per discriminazione razziale. I nomadi: "Venga a lavorare nei nostri campi"

I rom lo portano in tribunale e Borghezio chiede scusa: ​"Disponibile a far volontariato"

"Essendo pentito per la sgradevolezza di questo fatto non intendo limitarmi a un impegno risarcitorio ma mi rendo disponibile nella mia città a fare volontariato". A lanciare l'idea è Mario Borghezio in persona, imputato a Milano per discriminazione razziale e diffamazione aggravata per alcune frasi contro i rom pronunciate nel 2013 alla Zanzara. Nei prossimi giorni le tre associazioni di rom, che si sono costituite parti civili nel processo, faranno sapere all'europarlamentare della Lega Nord se accetteranno o meno la proposta. "Mi farebbe piacere se Borghezio venisse nei campi rom a fare attività come il doposcuola per i bambini - commenta Toni Deragna, uno dei rappresentanti della comunità rom milanese - vorremmo che cantasse il nostro inno nella Giornata internazionale dei rom e dei sinti".

"Ho espresso delle considerazioni con finalità satirica, ma non ho mai detto e non dirò mai parole riferite ai rom che attengono a ruspe o feccia". Durante l’esame in Aula, Borghezio si è riferito ad alcune frasi pronunciate dal leader della Lega Nord Matteo Salvini e dall’europarlamentare del Carroccio Gianluca Buonanno. In particolare Buonanno, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva definito i rom "la feccia della società". Affermazioni dalle quali oggi Borghezio si è dissociato in aula. Nell’intervista alla Zanzara, Borghezio si era scagliato contro la visita di otto giovani rom alla Camera, invitati dalla presidente Laura Boldrini in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti. Dopo averli definiti "facce di c... che qualche presidente della Camera riceve", l’eurodeputato si era augurato che nessuno portasse "via gli arredi della Camera". Aveva anche detto che "una buona percentuale" dei ladri "sono rom" e che rispetto al lavoro sono "come l’acqua con l’olio".

Rispondendo alle domande del pm Piero Basilone, Borghezio ha riconosciuto da aver "fatto una fesseria". "Ho usato espressioni inopportune con il solo obiettivo di attaccare il presidente della Camera Laura Boldrini - ha sottolineato - che ha accolto gente che secondo me non meritava di essere ricevuta in pompa magna. Ho espresso un’opinione che può essere censurabile - ha proseguito - ma non era mia intenzione offendere e discriminare un popolo". Quindi l'esponente del Carroccio ha dato la disponibilità a fare "attività di volontariato presso un’associazione storica torinese di tutela e assistenza al popolo rom".

Dopo la proposta di risarcimento annunciata in aula da Borghezio, il giudice della decima sezione penale del Tribunale di Milano Mariarosa Busacca ha deciso quindi di rinviare il processo al prossimo 26 giugno, per dare tempo alle parti di discutere su una possibile transazione.

Commenti