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I rom scrivono a Virginia Raggi: "Siamo poveri, dacci una casa"

I rom contro la Raggi per le parole dell'assessore Muraro. "Rovistiamo nei cassonetti perché siamo poveri". E pretendono una casa gratis

I rom scrivono a Virginia Raggi: "Siamo poveri, dacci una casa"

"C'è un fenomeno di rovistaggio da parte loro e poi di vendita dei rifiuti nei mercatini questo assolutamente non va bene, perché se lo faccio io mi arrestano, se lo fanno i rom o gli extracomunitari non succede niente, e questo non deve passare". Le parole di Paola Muraro, assessore all'Ambiente, hanno riaperto lo scontro tra il Campidoglio e i nomadi. Che ora pretendono rispetto da Virginia Raggi. "Rovistiamo i cassonetti perché siamo poveri - hanno scritto in una lettera inviata al neo sindaco - noi vittime di Mafia Capitale pretendiamo legalità".

Per l'associazione Nazione Rom la dichiarazione della Muraro è intrisa di "demagogia" e non rispecchia gli impegni presi dal governo italiano e dall'Unione europea per includere i nomadi e al tempo stesso contrastare la loro povertà. "A Roma ed in Italia c'è un fenomeno macroscopico, si chiama povertà - scrivono alla Raggio - questo fenomeno porta esseri umani, cittadini, uomini e donne a essere costretti a rovistare nei cassonetti della spazzatura per trovare sostentamento ed un pezzo di pane da dare ai propri figli". Nel corso del 2015, proprio per venire incontro ai rom, l'Italia ha prodotto ben 62 programmi alla Commissione Europea. Programmi che sono stati già finanziati con 32 miliardi di euro.

I rom pretendono che la Raggi rispetti i programmi europei senza "criminalizzare una etnìa che per la stessa Unione europea è la più discriminata del continente". A dette dell'associazione che rappresenta i nomadi, i rom non vengono beneficiati dallo Stato italiano ma sono "vittime di Mafia Capitale". Per questo chiedono al neo sindaco di smetterla di discriminarli e iniziare a dar loro una casa.

Gratis, ovviamente.

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