I russi fanno strage al mercato. Gli ucraini avanzano ancora e abbattono 4 super elicotteri

La Russia è in difficoltà. Il conflitto non va assolutamente come Mosca sperava

I russi fanno strage al mercato. Gli ucraini avanzano ancora e abbattono 4 super elicotteri

La Russia è in difficoltà. Il conflitto non va assolutamente come Mosca sperava; il campo di battaglia non regala vittorie sostanziali, le perdite sono più delle conquiste, i danni subiti sono enormi. E allora, se da una parte l'esercito di Putin cerca di colpire le centrali energetiche per lasciare a secco di rifornimenti gli ucraini, dall'altra continua la strategia del terrore e gli attacchi contro i civili. Ieri mattina è stato colpito il mercato centrale di Avdiivka, nella regione del Donetsk, nell'ora di punta. Il bilancio, provvisorio, è di sette morti e otto feriti, tutti civili. «Non c'era una logica militare in questo attacco, solo un desiderio sfrenato di uccidere il maggior numero possibile di persone e spaventare gli altri», ha detto il governatore dell'Oblast Pavlo Kyrylenko. «Questa è l'essenza dei russi. Incapaci di resistere all'esercito ucraino, combattono con civili disarmati». Un altro attacco nella notte su palazzi civili a Nikopol ha causato la morte di tre persone, tra cui una bambina di 6 anni. Numerosi i feriti, danneggiati oltre 30 tra edifici e case tra cui due asili, una scuola e alcuni negozi.

D'altra parte l'esercito russo continua nella sua condotta al di fuori di ogni convenzione. Al punto che Dmytro Zhyvytskyy, capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, ha denunciato bombardamenti violenti su diverse città «anche con armi proibite» oltre che con aerei, artiglieria e mortai. In totale sono state registrate 206 esplosioni, colpite le città di Seredyna-Buda, Znob-Novhorodske, Esman, Bilopillia, Yunakivka e Shalyhine. «Utilizzati proiettili illuminanti di colore bianco», la denuncia. I russi hanno lanciato un attacco aereo contro un'azienda agricola civile della comunità di Velyka Pysarivka. Nel contempo, continua la quotidiana conta della scoperta di fosse comuni nei territori riconquistati dall'esercito ucraino. Trentacinque siti di sepoltura sono emersi nelle zone della regione di Donetsk liberate dall'occupazione russa. 120 corpi, in maggioranza di civili, sono stati riesumati tra Sviatohirsk e Lyman. «Sono state sepolte intere famiglie», molti con segni di violenza. Le immagini raccontano scenari da brivido che rimandano a drammi del secolo scorso e che sembravano definitivamente cancellati.

Eppure i russi sono in difficoltà, eccome. Anzi, questi barbari atti sono la risposta alla crisi sul campo. Le forze armate ucraine hanno riconquistato ieri cinque città nella regione di Kherson, una delle quattro recentemente annesse dalla Russia ma il fatto che mette l'esercito di mosca spalle al muro è un altro.

Ieri i soldati dell'Aeronautica, in soli 18 minuti hanno abbattuto quattro elicotteri d'attacco russi, con ogni probabilità gli ultra tecnologici Alligator Ka-52. Lo ha reso noto il comando militare di Kiev in un rapporto ufficiale e secondo fonti non confermate sarebbero addirittura sei i mezzi abbattuti. Si tratta di un fatto centrale per il presente e il futuro del conflitto. Intanto perché il costo di ogni singolo elicottero si aggira intorno ai 15 milioni di dollari, cifra non esattamente trascurabile per un esercito con pochissime risorse che cerca mezzi dai Paesi amici come l'Iran. In secondo luogo, quei mezzi rappresentano il top dell'armamento russo e sono dotati di strumenti di attacco (e di difesa) potentissimi e all'avanguardia. Vederseli abbattuti con tale facilità rappresenta una resa di fatto per Mosca, che più di quelli non può schierare.

Ma anche che le nuove armi a disposizione di Kiev grazie alla «solidarietà» europea funzionano benissimo. Un altro segnale, palese, che il conflitto non sta andando per nulla come speravano al Cremlino. E che L'Ucraina è ben lontana dalla resa.

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