Guerra in Ucraina

I russi rubano i raccolti ucraini per venderli in Africa

Dopo 8 anni ripristinato il traffico merci dall'Ucraina alla Crimea. L'allarme degli Usa

I russi rubano i raccolti ucraini per venderli in Africa

I sospetti c'erano già. Oggi ci sono nuove prove: il primo treno di grano partito dalle regione ucraina occupata dai russi di Zaporizhzhia è arrivato a Sebastopoli, in Crimea: erano 8 anni che questo non avveniva. Lo ha dichiarato a Interfax il consigliere del capo filorusso della regione Oleg Kryuchkov. Il traffico ferroviario tra la Crimea e le regioni ucraine si è interrotto alla fine del 2014, dopo l'unificazione della Crimea con la Russia. L'11 marzo scorso, il capo della Crimea, Sergei Aksyonov, ha dichiarato che il traffico ferroviario è stato ripristinato tra la Crimea e Kherson. E l'Ucraina grida al ladro.

Il grano proveniente dalla regione di Zaporizhzhia, controllata dall'esercito russo, ha iniziato a essere consegnato ai Paesi del Medio Oriente, ad ammetterlo il capo dell'amministrazione militare-civile di Zaporizhzhia, Evgenij Balitskij. «Inviamo grano attraverso la Russia, i principali contratti sono stati conclusi con la Turchia. I primi treni sono già passati attraverso la Crimea, sono diretti in Medio Oriente». A suo dire, quasi l'80 per cento del territorio della regione di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sud-orientale, è sotto il controllo russo. E in effetti, gli Stati Uniti avevano già allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, che navi russe piene di quello che un cable del dipartimento di Stato americano definisce «grano ucraino rubato» potrebbero essere dirette verso di loro, ponendo il dilemma di cosa fare: beneficiare e dare un dispiacere al potente alleato occidentale o rifiutare il grano a buon mercato con centinaia di migliaia di persone affamate. Un dilemma che, secondo alcuni esperti contattati dal New York Times, lascerà solo la seconda scelta a molti di questi Paesi. L'allarme lanciato da Washington rinforza le accuse del governo ucraino secondo cui Mosca ha rubato sino a 500mila tonnellate del suo grano, per un valore di 100 milioni di dollari, trasferendolo nei porti in Crimea e poi caricandolo sulle navi. «La Russia non dovrebbe parlare della minaccia della fame, sono loro che rubano il grano e bombardano i granai», ha risposto indignato su Twitter il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak, mentre il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (nel tondo, ndr) si trova in Turchia per discutere di possibili corridoi per l'esportazione del grano ucraino attraverso il mar Nero.

Intanto, le prime navi cargo sono entrate nel porto di Mariupol. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu. «Lo sminamento del porto marittimo di Mariupol è stato completato. Funziona come al solito e ha ricevuto le prime navi mercantili», ha detto Shoigu aggiungendo che i porti marittimi di Mariupol e Berdyansk funzionano normalmente e sono pronti a spedire grano. «Il porto marittimo di Berdyansk ha iniziato le operazioni. Come indicato dal comandante in capo supremo, siamo pronti a caricare grano in questi porti», ha affermato il ministro, annunciando che insieme alle ferrovie russe, ha creato le condizioni per riprendere il traffico ferroviario tra la Russia, il Donbass, la Crimea e il territorio dell'Ucraina in sei sezioni ferroviarie. «Abbiamo iniziato a consegnare merci a Mariupol, Berdyansk e Kherson» ha affermato. Secondo il ministro, due giacimenti di petrolio e 14 di gas, oltre a 33 miniere di carbone, continuano a funzionare dopo essere stati rilevati dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

«Inoltre, il 57% delle capacità dell'industria metallurgica ucraina si trova nei territori liberati».

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