Qatargate

I servizi segreti belgi dietro l'inchiesta

L'indagine è scattata dopo un ritrovamento anomalo di denaro

I servizi segreti belgi dietro l'inchiesta

I servizi segreti del Belgio dietro l'inchiesta sul Qatar gate. Mesi prima dell'arresto, venerdì scorso, dell'ex eurodeputato socialista Antonio Panzeri, gli 007 belgi avrebbero trovato somme anomale in cash all'interno del suo appartamento a Bruxelles. I quotidiani Le Soir e Knack, citando fonti investigative, rivelano quello che sarebbe stato l'innesco dell'indagine per corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio che sta facendo tremare il Parlamento Ue. Al centro le presunte mazzette pagate dal Qatar con l'obiettivo di ammorbidire le posizioni delle istituzioni sulle violazioni dei diritti umani e dei lavoratori nella costruzione delle opere per i Mondiali di calcio. Ieri i giudici della Camera di consiglio di Bruxelles hanno confermato il carcere, ancora per almeno un mese, per Panzeri e per il suo ex assistente Francesco Giorgi, compagno della ex vicepresidente dell'assemblea Ue Eva Kaili. Per lei la decisione è stata rinviata al 22 dicembre, mentre per il quarto arrestato, Niccolò Figà Talamanca, è stato disposto il braccialetto elettronico. Uno dei nodi ancora da chiarire è proprio l'inizio dell'indagine, cosa avrebbe spinto i magistrati belgi ad aprire, a luglio, un'inchiesta poi arrivata ai vertici delle istituzioni.

Secondo Le Soir alla base ci sarebbe una segnalazione dei servizi segreti del Belgio. Già nel 2021, gli apparati di sicurezza avrebbero aperto un'inchiesta sull'interferenza di una potenza straniera . Nell'ambito dell'indagine, secondo questa ricostruzione, gli 007 sarebbero arrivati all'ex eurodeputato Panzeri. Tanto che, nell'ambito di un'operazione segreta di intelligence, avrebbero effettuato una perquisizione nella sua abitazione e avrebbero trovato circa 700mila euro in contanti. Elemento che avrebbe fatto scattare la declassificazione del fascicolo e la sua trasmissione alla Procura federale il 12 luglio 2022. É l'atto che di fatto avrebbe fatto partire l'inchiesta ora coordinata dal giudice Micheal Claise. Secondo i quotidiani, il servizio interno avrebbe collaborato con l'intelligence di altri cinque Paesi europei nelle indagini. Dai servizi segreti non sono arrivate conferme ufficiali a questa versione né smentite. Ma rimbalzano sull'asse Bruxelles- Roma anche voci di una presunta gola profonda dietro il Qatar gate, un collaboratore che avrebbe parlato con la polizia delle due ong finite sotto la lente degli investigatori, la «Fight for Impunity» di Panzeri e la «No Peace Without Justice». Gli inquirenti starebbero cercando conferme sull'utilizzo delle ong - attorno a cuo ruotano nomi riferibili alla galassia Panzeri - come «veicolo» della presunta corruzione.

Uno dei punti ancora non noti del lavoro dei magistrati riguarda il Marocco e in quale misura la presunta attività di corruzione sia arrivata anche da lì al cuore di Bruxelles e per quali fini.

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