Domani è il d-day l'erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato al sistema delle imprese per lenire le ferite del covid 19. Ma l'esasperazione delle partite Iva e delle imprese, ormai a secco di liquidità, preoccupa sia le banche sia i bancari. Il caos innescato sul web del click day dell'Inps rappresenta d'altronde un monito dello scarso coordinamento con cui l'esecutivo ha risposto alla pandemia. Forse anche per questo ora i sindacati del credito temono tensioni tra gli imprenditori e quindi disordini in filiale.
«Alcune banche non sono ancora pronte, poiché non hanno predisposto le circolari interne né hanno modificato le procedure per poter accogliere le richieste da parte della clientela», hanno scritto in una lettera, destinata al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese (nella foto) e per conoscenza ai Prefetti italiani, i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin. E questa situazione - avvertono - «potrebbe generare tensione fra i clienti che si recheranno nelle filiali bancari, sfociando in fenomeni di violenza».
E il Viminale ha risposto evidenziando che sulla data di domani, annunciata da giorni, c'è la «massima attenzione» da parte del ministero Così come il rischio, pur solo potenziale, di disordini in filiale è ben presente - da quanto trapela - a prefetti e questori che sono stati allertati tempestivamente e che hanno predisposto (per lunedì ma anche per i giorni a seguire) l'opportuno dispositivo di sicurezza.
«Quando c'è un incendio non bisogna discutere, bisogna correre con i secchi a spegnerlo. Ma mentre i pompieri e i volontari vengono ringraziati, i bancari vengono criticati e nessuno li ringrazia», aveva rimarcato in giornata lo stesso presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, sottolineando che tutti stanno svolgendo «un lavoro eccezionale, con norme eccezionali».
I sindacati hanno chiesto al ministero «un intervento volto a rafforzare la sicurezza». Perché fenomeni di violenza «sono già stati registrati, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, in queste ultime settimane».
In attesa di sapere come andrà l'esordio del prestito da 25mila euro agli sportelli,
l'Inps ha comunicato di avere erogato 3,1 milioni di indennità 600 euro previste dal Decreto cura Italia, ulteriori 250.000 hanno l'Iban in via di correzione in corrispondenza con gli utenti, e 500mila sono in istruttoria.
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