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I talebani riportano le donne nel buio: viaggi solo se accompagnate dall'uomo

Vietato spostarsi da sole oltre i 70 km e mai senza velo integrale. In auto musica proibita. L'Onu: "Se continuate così pene dure"

I talebani riportano le donne nel buio: viaggi solo se accompagnate dall'uomo

I diritti delle donne afghane continuano a retrocedere. Dopo la presa del potere da parte dei Taleban hanno già perso l'accesso al lavoro, allo sport, allo studio. Adesso non potranno viaggiare più da sole e per aver accesso ai mezzi pubblici dovranno indossare il velo islamico. I talebani hanno annunciato proprio ieri il divieto sulle lunghe distanze: oltre i 70 chilometri, dovranno essere accompagnate da un uomo della famiglia. La raccomandazione, pubblicata dal ministero della Promozione della Virtù e della Prevenzione del vizio, che già circolava sui social, invita gli autisti a non accettare donne sui loro veicoli se non indossano l'hijab, senza tuttavia precisare quale tipo di velo, se quello che copre solo i capelli, il viso o tutto il corpo, il famigerato burqa.

Il portavoce del ministero ha aggiunto che le donne dovranno pure indossare l'hijab quando viaggiano e utilizzano qualsiasi mezzo di trasporto. «Alle donne che viaggiano per più di 45 miglia (72 chilometri) non dovrebbe essere offerto un passaggio se non sono accompagnate da un familiare stretto» ha detto ieri il portavoce del ministero, Sadeq Akif Muhajir. La direttiva vieta anche a tutti - donne e uomini - di ascoltare musica in macchina. Sembra un salto all'indietro. Quello che tutti temevano. Dopo aver preso il potere lo scorso agosto, i talebani avevano promesso una minore rigidità rispetto al periodo in cui governarono il Paese negli anni Novanta. In molte province hanno concesso la riapertura delle scuole, ma molte ragazze non possono ancora accedere all'istruzione di secondo grado.

La direttiva arriva settimane dopo che il ministero ha chiesto ai canali televisivi afghani di interrompere drammi e soap opera con attori donne. Il ministero aveva anche invitato le giornaliste televisive a indossare l'hijab durante le trasmissioni. Ma l'interpretazione dell'hijab da parte dei talebani - che può variare da una copertura per i capelli a un velo per il viso o per tutto il corpo - non è chiara seppure la maggior parte delle donne afghane indossi già il velo. All'inizio di questo mese, il gruppo islamista ha emesso un decreto in nome del loro leader supremo che intimava il governo a far rispettare i diritti delle donne. Ma il decreto non menzionava l'accesso delle ragazze all'istruzione. Gli attivisti sperano che la voglia dei talebani di ottenere il riconoscimento internazionale e di far rifluire gli aiuti in uno dei paesi più poveri del mondo li porti a fare maggiori concessioni alle donne. Il rispetto dei diritti delle donne è stato ripetutamente citato come condizione per ripristinare gli aiuti. La condanna internazionale però è subito arrivata. «Questa nuova decisione si muove nella direzione di rendere le donne prigioniere» ha detto Heather Barr, co-direttrice della divisione per i diritti delle donne di Human Rights Watch. «Chiude loro le opportunità di potersi muovere liberamente, viaggiare in un'altra città, fare affari, o essere in grado di fuggire se subiscono violenze in casa» ha aggiunto Barr. I diritti delle donne sono stati gravemente lesi durante il precedente periodo al potere dei talebani. Ma gli aiuti ora sono indispensabili.

L'Onu ha avvertito che l'Afghanistan affronterà un duro inverno, e ha stimato che ventidue milioni di cittadini dovranno scontrarsi con un'«acuta» carenza di cibo se la comunità internazionale non interverrà.

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