Coronavirus

I tamponi non bastano: 5 milioni di test ai medici E i farmacisti si offrono

La conferma di Conte: "Da Arcuri un bando per i test rapidi da fornire ai dottori di base"

I tamponi non bastano: 5 milioni di test ai medici E i farmacisti si offrono

Caos tamponi: il governo cerca di correre ai ripari. L'annuncio del ministro della Salute, Roberto Speranza, è stato confermato ieri dal premier Giuseppe Conte: il test molecolare rapido arriverà anche negli studi dei medici di base che quindi potranno eseguire l'esame sui loro pazienti.

Ma i tamponi con i reagenti ci sono? Al momento no. Ma Conte assicura che «Arcuri sta concludendo la gara per 5 milioni di test rapidi che saranno messi a disposizione dei medici di base».

Nel frattempo però le Regioni procedono in ordine sparso e le attese per chi ha necessità di fare il test in molti casi superano le otto ore. Quelle per il risultato poi possono superare anche i dieci giorni. La percentuale del rapporto tra positivi e persone testate è in costante crescita, dallo 0,5 per cento delle settimane estive a quasi il 5 per cento di due giorni fa. E visto che siamo in una situazione di emergenza, Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), chiede di coinvolgere i farmacisti sia nell'attività di screening sia in quella di profilassi.

«L'Europa è già andata in questa direzione: in Belgio e in Francia i farmacisti possono addirittura prescrivere il vaccino - dice Mandelli - In Emilia Romagna e in Trentino si possono già eseguire in farmacia i test sierologici: noi siamo disponibili per realizzare lo screening di settori sempre più ampi della popolazione».

Il sistema dei punti drive in ha funzionato bene nei giorni di crescita lenta dei positivi ma ora è andato in tilt. Nel Lazio si sono create code di auto con un'attesa di oltre otto ore per il test e di giorni per il risultato. L'assessore Alessio D'Amato ha annunciato il potenziamento della rete dei drive-in, che a oggi sono 38, e il coinvolgimento degli studi privati per il processamento dei tamponi, per ora solo per gli antigenici.

In Lombardia tempi lunghi anche negli ospedali accreditati, osserva Paola Pedrini, segretario regionale dei medici di base. «Le attese possono arrivare a 5-7 giorni per carenza di personale amministrativo». In Lombardia i medici non prescrivono direttamente il tampone: devono fare richiesta all'Ats, che si attiva per effettuare il test, in teoria entro 24 ore. Dal 15 ottobre sarà il medico a fare la prescrizione. Non ci sono ancora però test rapidi validati a livello regionale.

In Veneto, regione che per prima ha puntato su una politica di tamponi a tappeto promossa dal microbiologo Andrea Crisanti, non si segnalano particolari criticità.

In Liguria a Genova l'unico laboratorio ad accesso libero e gratuito è preso d'assalto, il Commenda di Prè. In Campania che registra il picco dei casi da giorni, ieri 757, il numero dei tamponi effettuati è decisamente basso: poco più di 9mila. I tempi di attesa per il risultato superano i 10 giorni.

Ma quanto costa fare un test privatamente? Il tampone va da 65 a oltre 100 con una media di 94 euro secondo un'indagine di Altroconsumo, in 154 strutture private in sei Regioni.

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