I terrapiattisti alla riscossa: "La Nasa? Come Disneyland"

Furore didattico e ingresso a 20 euro: via al convegno che intende ribaltare le teorie astronomiche correnti

I terrapiattisti alla riscossa: "La Nasa? Come Disneyland"

Abbiamo scoperto, conoscendoli di persona, che i terrapiattisti sono come la sinistra: tre persone e quattro idee, una di scorta. Ieri, in una conferenza stampa convocata per presentare il congresso italiano degli anticopernicani che si terrà oggi all'hotel Garibaldi di Palermo, sul palco c'erano: Agostino Favari, palermitano, dell'età apparente di 40 anni; Calogero Greco da Gela, una sessantina di anni, canuto, abbronzato e occhiali da sole fissi «per un problema agli occhi»; e Albino Galuppini da Brescia, anche lui sui quaranta abbondanti, alto come un giocatore di basket di serie B. Contadino laureato, ed è l'unico a dire che cosa faccia di lavoro. Gli altri due rifiutano così: «Niente argomenti personali».

Il primo, Agostino, è del ramo finanziario dei terrapiattisti, quello subito ribattezzato «europiattista». E non è un caso che sia lui a incassare i 20 euro per l'iscrizione al congresso rilasciando regolare quanto casalinga ricevuta. Per lui la terra tonda è una bufala messa in giro soprattutto dalle banche centrali. «Portatemi qui il governatore della Banca centrale europea e fatemelo intervistare. Ma tanto io non ho potere di indagine, chiedeteglielo voi giornalisti». Ora ce lo appuntiamo. Il secondo, Calogero, è il più aggressivo dei tre e lo ascriveremmo al terrapiattismo sociale, quello che vede nel ribaltamento delle teorie astronomiche una rivalsa per una vita che immaginiamo dura. Del resto Calogero si professa un deluso dei Cinque Stelle. «Non hanno mantenuto i venti punti, soprattutto la promessa di indire un referendum sull'euro». Il terzo, Albino, è l'esoterico del manipolo, quello che non ha bisogno come gli altri due di foglietti su cui scribacchiare formule e teorie, né di modellini di terra-pizza con cui esibirsi. Lui ha teorie che vanno oltre, pensa che la vera truffa sia negare Dio e la creazione, che la Chiesa sia stata prestata al gioco del poteri forti riabilitando Galilei, che se Dio potesse parlare ci direbbe che la terra è piatta come Ken, l'amico di Barbie.

I tre sono aggressivi («ma è un furore didattico», si giustifica Albino, nettamente il più pacioccone dei tre). Nell'assurda conferenza stampa a un certo punto volteggia anche una palla a forma di mondo che tutti si palleggiano e sembriamo tanti Chaplin nel Grande Dittatore ma facciamo molto più ridere. I terrapiattisti rinviano a oggi le spiegazioni dettagliate nelle varie sessioni del congresso, nelle quali si parlerà di differenza di pressione tra atmosfera e spazio siderale, di iperproteinosi, di astronomia zetetica, di Tartaria («il dimenticato impero dei giganti», graditi i pop corn), di free energy, di Laocrazia, che pare sia un nuovo modello di democrazia, interamente ristrutturata e termoautonoma. Ma qualcuno chiede «prove inconfutabili» e i tre si acconciano a fornircene alcune: che anche salendo molto in alto l'orizzonte resta orizzontale («e sennò perché si chiamerebbe così», dice inattaccabile Calogero), e comunque loro vorrebbero fare un esperimento ma per decollare ci vuole l'autorizzazione dell'Enac che la nega loro; che è vietato da un trattato internazionale ratificato dall'Italia nel 1981 scendere sotto il 60esimo parallelo in Antartide, ciò che serve a impedire la dimostrazione del fatto che gli aerei non possono sorvolare i poli dimostrando così la sfericità del nostro pianeta; che il sole non è lontano 150 milioni di km dalla Terra ma solo 6mila, praticamente come Roma da New York, e non tramonta ma semplicemente scompare alla vista nella sua orbita sopra la Terra piatta; ma la prova regina è la misura di curvatura della Terra, che è la linea ortogonale che ci unisce alla linea dell'orizzonte. Non ci capiamo granché ma Agostino promette che spiegherà tutto oggi (speriamo non interroghi). In ogni caso, Galileo e Darwin «sono solo delle maschere» e la Nasa «Una Disneyland, nessuno è mai stato nello spazio».

Un fantasma aleggia su tutto ciò ed è il paventato

arrivo oggi di Beppe Grillo. «Non sappiamo nulla, con noi non ha parlato, non sappiamo cosa ci sia dietro. Ma una cosa è certa: se quando arriva non paga i 20 euro chiamiamo le forze dell'ordine». Terrapiattisti ma mica fessi.

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