
Pro pal, Ultima generazione, Cambiare rotta: in piazza, sabato pomeriggio, contro il Decreto sicurezza, c'era tutta la galassia dell'antagonismo rosso. Tra i 40 identificati dalle forze dell'ordine spuntano anche gli attivisti del movimento, Extinction Rebellion. I quindici attivisti sono stati bloccati nei pressi del capolinea degli autobus di piazza Mancini, vicino al museo Maxxi,nella zona del Flaminio. Il gruppo si preparava alla protesta contro la legge del governo Meloni. In un secondo blitz gli agenti hanno individuato altri 30 attivisti. In totale più di 40.
Il profilo dei fermati corrisponde a quello di studenti degli istituti superiori. Nei loro zaini gli agenti hanno recuperato fumogeni e striscioni. Al momento non risultano sequestri di armi. Però la missione delle forze dell'ordine era quella di disarmare i manifestanti, dopo gli incidenti del 26 maggio scorso. I più attenzionati restano i pro pal, la maggior parte studenti degli istituti superiori e dell'Università, che dal 7 ottobre stanno animando i cortei. Nel 2024 il bilancio è stato drammatico: il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell'Interno Piantedosi ha censito 260 gli operatori delle Forze dell'ordine rimasti feriti durante le manifestazioni che si sono tenute nel 2024. Anche a Napoli nel fine settimana scorso agenti e manifestanti sono venuti a contatto. Ritornando alla giornata di sabato. I fermati appartengono alla galassia dei centri sociali. Già protagonisti degli scontri con la polizia il 26 maggio scorso. Il corteo si sabato di porta dietro uno strascico di polemica politica. «I soliti slogan, gli insulti agli agenti, gli inni alla Palestina, i tafferugli e 40 identificati per la manifestazione a Roma dello scorso 26 maggio, confermano ancora una volta che a sinistra la protesta è solo propaganda aggressiva, se non addirittura violenta» - attacca la deputata di Fdi Augusta Montaruli. Il Pd non abbassa la guardia. Il capogruppo al Senato Francesco Boccia preannuncia un'altra guerriglia a Palazzo Madama: «È un decreto pericoloso, che tradisce una paura terribile per il dissenso, da parte di questo governo. Nasce solo per propaganda e per coprire le divisioni nella maggioranza, proprio sul ddl sicurezza, su cui il Parlamento lavora da quattordici mesi». In difesa degli ambientalisti si schiera Rifondazione Comunista: «Siamo di fronte all'ennesimo episodio di intimidazione nei confronti di chi esprime pacificamente il proprio dissenso, in questo caso giovani che lottano in maniera assolutamente pacifica e non violenta per la giustizia climatica. Purtroppo, le intimidazioni e le forme di repressione non hanno più bisogno di giustificazioni credibili»- ribatte Giovanni Barbera co-segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista. Intanto il decreto corre verso l'approvazione. Oggi il testo, dopo il via libera alla fiducia nel voto alla Camera, approda in Senato. Tempi strettissimi: il decreto va convertito in legge entro il 10 giugno.
Dopo un veloce passaggio in commissione, il provvedimento sbarca per il voto dell'Aula. Non è escluso un altro voto di fiducia per neutralizzare l'ostruzionismo delle opposizioni. La sinistra è già pronta al fuoco con centinaia di emendamenti e ordini di giorno. Oltre, ovviamente, al ritorno in piazza.