Coronavirus

Igiene, distanze e "schiscetta". Così sarà la scuola a settembre

Piano dei tecnici: obiettivo ritorno in aula, lezioni on line alle medie, 2 metri di separazione in palestra. Ok al decreto

Igiene, distanze e "schiscetta". Così sarà la scuola a settembre

Mascherine obbligatorie dalle elementari in su per tutto l'orario scolastico. Banchi riorganizzati per garantire il metro di distanza, e «lunch box» in classe se la mensa non ha abbastanza spazi. Sono alcune delle linee guide fornite ieri dal Comitato tecnico scientifico al Governo sull'avvio a settembre del nuovo anno scolastico. Obiettivo: tornare tutti a scuola e lasciarsi la Dad alle spalle. Ma senza rischi. «Il Governo è al lavoro per riportare tutti gli studenti in classe - ha detto il ministro Lucia Azzolina - Con poche semplici regole, soluzioni realizzabili che ci permetteranno di tornare tra i banchi in sicurezza».

I ragazzi dovranno abituarsi a tenere tra loro il distanziamento fisico di un metro che diventano 2 in palestra. Non sarà cosa facile. La mascherina sarà necessaria per tutti gli studenti sopra i 6 anni. E dovrà essere indossata da quando si entra a scuola a quando si esce, escluso le ore di ginnastica, il pranzo o le interrogazioni. I ragazzi dovranno tornare anche a mangiare a scuola, spiega il documento. Come? Distribuendo gli spazi, facendo i turni e in extremis anche con il lunch box in classe. Ingressi e uscite dovranno essere scaglionati. Non è ritenuta necessaria la rilevazione della temperatura all'entrata, ma chi non sta bene o ha la febbre sopra i 37,5 dovrà restare a casa. Le scuole dovranno ripensare gli spazi in base al numero di alunni per «garantire quanto più possibile la didattica in presenza» anche avvalendosi di spazi in più con la collaborazione con gli Enti locali. In casi limite tornerà la didattica a distanza dalle medie in su. Quindi ricreazione, ginnastica e altre attività dovranno essere programmati magari all'esterno. Pulizie e sanificazioni quotidiane, dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Genitori? Il più alla larga possibile.

Intanto ieri con 148 voti a favore, 87 contrari, nessun astenuto e molte polemiche, il Senato ha dato il via libera al decreto Scuola. Ora il secondo passaggio, alla Camera dei Deputati perchè diventi legge entro il 7 giugno. Come anticipato nei giorni scorsi, niente esami di terza media, ma valutazione finale del Consiglio di classe, con elaborato discusso online dagli studenti. Confermati gli esami di Maturità in presenza: i ragazzi dell'ultimo anno faranno da pionieri: i primi a rimettere piede nelle scuole deserte da mesi. Addio ai voti, tornano i «giudizi descrittivi» alle elementari. Ma non subito, la novità dal prossimo anno scolastico. Per agevolare i ragazzi con disabilità, «sì» alla reiscrizione allo stesso anno. Sarà una decisione dei dirigenti scolastici, sulla «base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie degli alunni con disabilità».

I privatisti potranno partecipare (con riserva) alle prove di ammissione all'Università anche senza avere in mano il diploma. La novità inserita in Senato è per coloro che dovranno sostenere la Maturità nella sessione di settembre. Potranno partecipare con riserva anche a procedure concorsuali pubbliche e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma.

Velocizzata l'esecuzione degli interventi di edilizia scolastica: fino al 31 dicembre 2020 i sindaci e i presidenti di Province e Città metropolitane potranno operare con poteri commissariali per garantire che gli interventi si svolgano entro l'avvio del prossimo anno. Il nodo precari è quello che ha scatenato più polemiche. Cambia il concorso straordinario. Niente più prova a crocette, ma quesiti a risposta aperta, al computer. Il bando sarà modificato con le novità introdotte in Senato. Per le supplenze ci saranno assegnazione più rapide. Graduatorie aggiornate, ma anche provincializzate e digitalizzate.

Presieduto dal ministro ci sarà un Tavolo di confronto per avviare «con periodicità percorsi abilitanti» sul percorso per diventare insegnanti.

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