
"Sarà il caos" promettono dalla Cgil e dall'Unione dei sindacati di base. "Non esiste il diritto al caos" è la replica del ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini. Il braccio di ferro tra sindacati e governo ieri si è concluso con la vittoria di quest'ultimo. Sancita dalla Commissione di garanzia sugli scioperi che ha stabilito la serrata di oggi è illegittima perché è stato violato il principio del giusto preavviso (che è di dieci giorni). La deroga al preavviso è prevista soltanto in due casi: "astensione del lavoro in difesa dell'ordine costituzionale o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori". Due condizioni che la Commissione di garanzia non ha ravvisato.
Una decisione che non soddisfa i sindacati tanto che lo stesso segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha annunciato l'impugnazione della delibera.
Intanto Salvini ha presentato ieri sera al Consiglio dei ministri una informativa sugli scioperi nella quale propone una revisione della normativa vigente sugli scioperi e in particolare delle sanzioni previste per chi incrocia le braccia senza rispettare le regole (ad oggi da 2.500 a 50mila euro). In questa fase delicata, Salvini non ritiene utili prove di forza e anzi si appella a sindacati, lavoratori e organizzazioni affinché scelgano la responsabilità e il rispetto delle regole. Landini però non solo respinge la decisione della Commissione di garanzia sugli scioperi ma avverte che anche le eventuali sanzioni saranno impugnate. E intanto conferma: "Oggi saremo in piazza". L'esame del ricorso è affidato al giudice del lavoro, che dovrebbe pronunciarsi non prima di lunedì. In assenza di precettazione, non ci saranno sanzioni per i singoli lavoratori. A rischiare sono solo le organizzazioni sindacali promotrici. Anche se fonti del Mit sostengono che "pagherà personalmente chi aderisce a uno sciopero illegittimo". Secondo quanto annunciato, lo sciopero generale riguarda tutti i settori pubblici e privati. Si va dai trasporti dove il blocco è previsto per tutta la giornata fino alle 21 con la garanzia delle prestazioni minime essenziali nel trasporto locale dalle 6 alle 9, e dalle 18 alle 21. Per metro e autobus previste fasce di garanzia nelle diverse città. Scioperi previsti anche tra gli addetti delle autostrade e dei vigili del fuoco. Si fermano anche i settori della scuola e della sanità. Ieri sera anche la Fiom ha annunciato la sua adesione allo sciopero. "Saremo in piazza a Roma oggi", conferma il segretario Michele De Palma.
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha predisposto fin da ieri un piano "adeguato" per fronteggiare le manifestazioni e gli effetti dei possibili disagi causati dagli scioperi. "Non si tratta di fronteggiare e contrastare - sottolinea il ministro - bensì di garantire sia i manifestanti pacifici sia la sicurezza e la libertà dell'altra parte della cittadinanza".
Le ragioni "politiche" dello sciopero restano però indecifrabili per molti. "Occupare le stazioni e bloccare le città non serve né a sostenere la causa palestinese né ad accelerare il processo di pace - commenta Maurizio Lupi (Noi moderati) -. È il frutto avvelenato di una polarizzazione che divide il Paese anche quando tutti sono uniti nel volere la fine della guerra". "Con le parti in causa che stanno discutendo un piano di pace - commenta Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera -, trovo offensivo per la causa uno sciopero simile".
L'azzurro Maurizio Gasparri bolla come "irresponsabile" il leader Cgil e "illegittimo" lo sciopero di oggi. E sempre contro Landini si leva anche la voce del capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami: "È l'ennesimo sciopero, strumentale, per Gaza che penalizzerà milioni di cittadini e lavoratori".