"Le strutture sono al collasso, come abbiamo visto ieri con un gruppo di immigrati abbandonati alla Stazione Centrale di Milano dove abbiamo rilevato anche dei casi di scabbia. Addirittura ci sono casi, come quello dell’altro ieri a Belluno, dove il sindaco ha saputo della presenza di una ventina di immigrati in piazza da Facebook. Questo modo di gestire l’immigrazione è incivile". In audizione al Comitato parlamentare Schengen, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l’Italia, iil presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni non tace le colpe e le responsabilità del governo Renzi per quella che è a tutti gli effetti una invasione senza precedenti. E mette in chiaro: "Ora bisogna sospendere Schengen".
Secondo i dati resi noti dal Viminale la Lombardia è la terza regione per presenza degli immigrati. "È impensabile quindi - commenta Maroni - che vengano inviati altri immigrati prima di un riequilibrio". Eppure così è avvenuto. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha mandato altri 500 immigrati in Lombardia. Per questo motivo, nelle ultime ore, Maroni ha preso carta e penna e ha scritto una nuova lettera ai prefetti della Lombardia per chieder loro di consentire alle Asl di verificare le condizioni sanitarie nelle strutture che dovranno accogliere gli immigrati. "Bisogna prevenire possibili rischi sul profilo della salute pubblica", avverte il governatore ricordando ai prefetti che "non rispondono al ministero dell’Interno", come è stato detto, "ma al governo".
A questo punto, per Maroni, non si può far altro che sospendere Schengen se si vuole risolvere l'emergenza. "Di fatto la polizia francese sta sospendendo Schengen con controlli alle frontiere che non si potrebbero fare - spiega il governatore leghista - si devono impedire le partenze con il blocco navale o, ancora meglio, fare campi profughi in Libia. Si parla di 500mila persone pronte a partire, un numero incredibilmente alto".
Nei giorni scorsi Maroni ha suggerito ad Alfano di adottare le stesse misure che aveva preso lui stesso quando sedeva al Viminale. "Nel 2011 il governo organizzò le cose per far impedire le partenze - spiega - così si risolverebbero tanti problemi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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