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Migranti, il piano della sinistra per fare ripartire l'invasione

In caso di vittoria del Pd alle regionali in Emilia Romagna, la maggioranza giallorossa sarebbe già pronta a far partire il "cantiere" sull'immigrazione ed a cancellare i decreti sicurezza. In ballo anche lo Ius Culturae di Laura Boldrini

Migranti, il piano della sinistra per fare ripartire l'invasione

È sempre più netta la sensazione che il voto di domenica in Emilia Romagna rappresenterà un vero e proprio “spartiacque” della politica italiana.

Nella regione “rossa” per eccellenza, una vittoria della candidata del centro – destra, Lucia Borgonzoni, travolgerebbe l’attuale maggioranza giallorossa. La riconferma invece del presidente uscente, Stefano Bonaccini, rinsalderebbe l’asse tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.

E farebbe partire, come sottolineato da La Verità, una “fase 2” in seno all’attuale esecutivo. Un contesto politico dove il mirino tornerebbe ad essere pesantemente puntato sulle varie norme volute da Matteo Salvini.

Quella “discontinuità” richiesta soprattutto dalla parte più a sinistra del Pd in fase di colloqui per la formazione del Conte II, verrebbe sostanzialmente messa in pratica. Lo si è potuto ad esempio notare nelle parole espresse dal segretario del Pd, Luca Zingaretti, nella riunione del partito dei giorni scorsi a Contigliano. Qui l’attuale presidente della Regione Lazio ha voluto sottolineare la necessità di applicare quella tanto decantata discontinuità. Soprattutto in tema di immigrazione.

Alla Camera iniziano ad esserci delle vere e proprie “prove” di confluenza in tal senso tra Pd e M5s. Il capogruppo dem a Montecitorio, Graziano Delrio, ha indicato tre punti per lanciare la fase 2 all’interno del governo: scrivere una nuova legge sull’immigrazione, ripristinare i sistemi Sprar aboliti dal decreto sicurezza di Salvini, organizzare viaggi della speranza veicolati dalle ambasciate, ossia creare dei veri e propri corridoi umanitari. Il tutto vorrebbe significare il definitivo superamento delle norme volute da Salvini, già peraltro in quasi totale disuso specialmente da quando l’esecutivo attuale è tornato a far entrare senza grossi problemi le navi Ong all’interno dei porti italiani.

Il Movimento Cinque Stelle, dal canto suo, ha dato prova di convergenza da questo punto di vista. A Strasburgo, nei giorni scorsi, i grillini hanno appoggiato una mozione di Giuliano Pisapia, Andrea Cozzolino e Pierfrancesco Majorino in cui si esprimevano posizioni favorevoli sul “Global Compact”, il documento Onu sulle migrazioni bloccato dal Conte I ma che adesso potrebbe essere “ripescato” dal Conte II.

Il ragionamento in seno alla maggioranza appare dunque semplice: in vista degli appuntamenti elettorali regionali, si è evitato di dare ampia evidenza alla discontinuità da Salvini, ma una volta superato lo scoglio emiliano l’esecutivo potrebbe andare avanti senza problemi. E dunque, sia il Pd che il M5s si accorderebbero per premere sull’acceleratore sul fronte immigrazione.

Ma non solo: proprio in questo mese di gennaio, è ripartito l’iter per lo Ius Culturae, che nei fatti è uno Ius Soli a tutti gli effetti. Si tratta di una norma, il cui testo è a firma di Laura Boldrini, che ha sempre rappresentato un chiodo fisso del Pd e della parte più a sinistra dell’attuale coalizione. E che, già nei prossimi giorni, potrebbe subire un’ulteriore accelerata in vista della discussione in parlamento.

Come ulteriore riprova della volontà della maggioranza di dare altre stoccate all’impianto politico sull’immigrazione voluto dalla Lega, vi sono anche le dichiarazioni rese nei giorni scorsi dal ministro dell’interno Luciana Lamorgese. In particolare, su La7 il titolare del Viminale ha dichiarato la propria volontà di allargare le categorie dei permessi umanitari, limitate dal decreto sicurezza del 2018.

Inoltre, in seno all’esecutivo caldeggia l’idea, al momento però non confermata, di dare una sanatoria ai migranti irregolari che possiedono un lavoro. La proposta arriva soprattutto da ambienti vicini a +Europa e coinvolgerebbe più di mezzo milione di migranti.

C’è poi un ultimo tema, anche questo da ripescare da una vecchia idea dei precedenti governi targati Pd, ossia quello di dare a cooperative o società impegnate nell’accoglienza gli immobili confiscati alla mafia. In poche parole, come si può vedere, il “cantiere” sull’immigrazione del governo giallorosso è pronto a partire.

Già da giorno 27, se le elezioni in Emilia dovessero dare l’esito sperato da Pd e M5s, su questa tematica la maggioranza è pronta a calare gli assi anti Salvini.

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