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Impeachment per Trump. I Dem affondano il colpo. "Ha incitato alla rivolta"

Presentata la richiesta. Biden: "Se ne deve andare". Anche Melania condanna l'assalto

Impeachment per Trump. I Dem affondano il colpo. "Ha incitato alla rivolta"

I democratici vogliono a tutti i costi mettere la parola fine all'avventura politica di Donald Trump ed evitare il rischio di un eventuale rientro del tycoon nell'arena tra quattro anni. I membri dell'Asinello alla Camera dei Rappresentanti Usa, guidata dalla speaker Nancy Pelosi, hanno presentato formalmente l'articolo per il secondo impeachment contro il presidente uscente, accusandolo di aver incoraggiato l'assalto dei suoi fan a Capitol Hill, che ha causato cinque morti e diversi feriti. Il capo di imputazione è uno solo, «incitamento all'insurrezione»: le quattro pagine del documento fanno riferimento alle sue false dichiarazioni di vittoria contro Joe Biden, alle pressioni sui dirigenti della Georgia per ribaltare l'esito del voto nello stato del Sud e al comizio in cui ha incoraggiato i suoi sostenitori ad attaccare il Campidoglio.

«Il presidente ha gravemente messo in pericolo gli Stati Uniti e le istituzioni - si legge - Ha minacciato l'integrità del sistema democratico e interferito con la pacifica transizione dei poteri. Ha quindi tradito la sua fiducia come presidente, con evidente danno al popolo americano». Pelosi ha annunciato che la Camera voterà oggi la risoluzione sul 25° emendamento per rimuovere Trump dopo che i repubblicani ne hanno bloccato la sua discussione ieri. Dopo l'approvazione, ha spiegato, il vice presidente Mike Pence avrà 24 ore per rispondere. In caso negativo «andremo avanti portando in aula il provvedimento di impeachment. La minaccia del presidente all'America è urgente, e quindi lo sarà anche la nostra azione». E arriva anche l'ok di Joe Biden: «Non credo che il presidente Trump dovrebbe essere in carica. Punto».

La speaker, acerrima nemica di The Donald, si è già assicurata un numero di voti sufficiente per far passare l'impeachment alla Camera (a ora sono 218 i dem che hanno firmato il documento, secondo Politico). Non è chiaro, tuttavia, cosa potrebbe succedere dopo. Una delle ipotesi è l'invio al Senato del procedimento dopo i primi 100 giorni della presidenza Biden, in modo da consentirgli di incassare il via libera alle nomine del governo e affrontare le priorità su Covid ed economia.

Intanto, la first lady Melania Trump a cinque giorni dall'assalto al Campidoglio rompe il silenzio e condanna la «violenza inaccettabile», dicendosi «delusa e scoraggiata da quanto accaduto. Il mio cuore» è con le vittime degli scontri, dice, nominandole una a una. Nella nota diffusa dalla Casa Bianca non c'è alcun accenno alle accuse di responsabilità al marito per aver istigato l'insurrezione con la sua retorica incendiaria.

«È stimolante vedere che così tante persone hanno trovato passione ed entusiasmo nel partecipare a un'elezione, ma non dobbiamo permettere che quella passione si trasformi in violenza», precisa, lanciando un appello: «Imploro tutti a fermare la violenza, non fate mai del colore della pelle o delle differenti ideologie politiche una ragione per aggredire». Poi, la first lady punta il dito contro il «gossip volgare» di cui è stata vittima: «Trovo vergognoso che attorno a questi tragici eventi ci siano stati pettegolezzi, attacchi personali ingiustificati e accuse false contro di me da parte di persone che hanno altri obiettivi».

Il riferimento sembra essere ai gossip relativi al servizio fotografico in cui era impegnata il 6 gennaio: mentre scoppiavano gli scontri al Congresso, Melania avrebbe infatti continuato a seguire il lavoro dei fotografi alla Casa Bianca per immortalare tappeti e altri oggetti d'arredo, smarcandosi da qualsiasi domanda al riguardo.

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