Coronavirus

Impianti di aerazione. C'è il via libera alle scuole. Ma fuori tempo massimo

Pubblicate le linee guida del governo attese a marzo. Ormai è impossibile mettersi a norma

Impianti di aerazione. C'è il via libera alle scuole. Ma fuori tempo massimo

Come ogni decisione che riguarda la pandemia e la scuola, anche questa arriva un po' fuori tempo massimo. Ma finalmente in Gazzetta ufficiale sono state pubblicate le linee guida (attese da marzo) per installare nelle aule impianti di aerazione per purificare l'aria. Che ovviamente arriveranno ad anno scolastico avviato.

Ai nostri studenti lo dobbiamo: sono quelli che più hanno patito le misure restrittive, quelli che hanno portato la mascherina più a lungo di tutti. A settembre i ragazzi riprenderanno le lezioni «a volto scoperto» ma è giusto che, se mai dovesse ancora essercene bisogno, ci sia un piano B (alternativo alla mascherina) per gestire la convivenza in classe senza rischi per la salute.

«Si raccomanda si legge nelle linee guida che seguono al decreto che l'utilizzo di dispositivi di sanificazione, purificazione e ventilazione sia preso in considerazione solo se qualità dell'aria non sia adeguata». In sostanza, non sempre serve installare gli impianti.

Nella maggior parte dei casi resterà «il protocollo finestra aperta» anche se, a detta dell'Oms, gli impianti purificano l'aria tre volte tanto. In base ai primi calcoli, la spesa potrebbe aggirarsi sui 5mila euro ad aula. E il commento risulta quasi scontato: se solo non avessimo speso 95 milioni per i banchi a rotelle ma per l'areazione...

«La semplice presenza di un impianto di ventilazione meccanica, anche se dotata di un sistema di filtraggio, non garantisce completamente il rischio di una trasmissione del virus, ma semmai ne riduce le probabilità» specificano gli esperti. Possono essere utilizzati anche gli apparecchi polivalenti (che garantiscano il ricambio d'aria, la filtrazione di particolato, l'abbattimento della carica dei patogeni, l'abbattimento di sostanze organiche o altri inquinanti chimici). Il Gazzetta vengono anche indicati i requisiti da prendere in considerazione: l'installazione deve essere facile, i costi di attivazione bassi, i consumi elettrici ridotti. Non devono essere impianti rumorosi nè inquinanti. Già dallo scorso ottobre, la fondazione Gimbe e l'associazione nazionale dei presidi hanno svolto un monitoraggio nelle scuole (su 312 istituti) per capire come gli istituti si sono organizzati nelle varie fasi della pandemia. Risultati: per migliorare ventilazione e aerazione dei locali ci si è affidati prevalentemente al protocollo «finestre aperte» (in 285 scuole), in misura minore ad attrezzature per la purificazione e filtrazione dell'aria (84) e solo in 9 casi sono stati installati sistemi di ventilazione meccanica controllata. Nel 46% dei casi non è stata ricevuta nessuna informazione, dal Ministero o dalle Asl, sulla trasmissione prevalente del virus per aerosol e su dispositivi o impianti per l'areazione degli ambienti scolastici.

«L'assenza di interventi strutturali in grado di garantire un'adeguata ventilazione ed aerazione dei locali commenta Antonello Giannelli, presidente Anp è il vero tallone d'Achille, in assenza del quale il prossimo anno scolastico difficilmente potrà essere affrontato senza ricorrere all'utilizzo delle mascherine».

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