Gli imprenditori in campo: "Faremo rinascere Norcia"

Cucinelli e Della Valle capifila. Sostegno anche dalle banche. L'idea di un progetto alimentare innovativo

Gli imprenditori in campo: "Faremo rinascere Norcia"

«S icuramente non ci tireremo indietro». Il patron del gruppo Tod's, Diego Della Valle, fa sapere che il suo impegno per la ripresa economica delle aree colpite dal terremoto, non verrà meno dopo il nuovo sisma di domenica scorsa. Era stato il premier Matteo Renzi ad annunciare che l'imprenditore marchigiano avrebbe aperto una fabbrica ad Arquata del Tronto assumendo lavoratori locali. Ma da domenica scorsa, purtroppo, Arquata non c'è più. Il gruppo calzaturiero aveva da poco individuato il terreno adatto e stava espletando le formalità per l'acquisizione. Ora lo scenario si è drammaticamente modificato e quindi bisognerà riaprire l'iter di valutazione, ma di sicuro, fanno sapere dal quartier generale di Tod's, c'è la volontà e l'impegno di essere vicini alla propria gente e alla propria terra.

Trovare la forza per ripartire investendo nella ricostruzione. Questo è lo spirito che ha guidato pure l'imprenditore umbro del cachemire, Brunello Cucinelli, che ha scelto di restituire a Norcia il simbolo della propria spiritualità: la basilica e il monastero di San Benedetto. «Norcia fu distrutta dal terremoto del 1702. La ricostruiremo come fecero i nostri antenati», ha dichiarato al Sole 24 Ore Cucinelli cogliendo un risvolto mistico nei segni del sisma («Trovo straordinario che siano rimaste in piedi le statue di Benedetto e di sua sorella Santa Scolastica»). «Suoneremo il Requiem di Mozart quando inaugureremo di nuovo la chiesa e il convento», ha sottolineato Cucinelli. Infine, l'invito a seguirne l'esempio: «Lo dico sempre ai miei amici in giro per il mondo: se volete nutrire l'anima, andate a Norcia». Gli fa eco il presidente di Confindustria Perugia, Luca Tacconi. «Faremo quanto più possibile per esser vicini ai territori e alle aziende dell'area terremotata», ci dice.

Ecco, se c'è qualcosa che in Umbria non è venuta meno è la fede nella possibilità di ricominciare. Gli imprenditori locali, infatti, stanno pensando a come poter realizzare un prodotto alimentare innovativo tipico della zona, da proporre sul mercato mondiale con il marchio «I Love Norcia». Industriali, commercianti ma anche agricoltori si sono già riuniti in un consorzio che si chiama «We are Norcia» (Noi siamo Norcia). «Qualcosa che ci permetta di poter continuare a vivere qui», ha spiegato Vincenzo Bianconi, presidente provinciale di Federalberghi, aggiungendo che «sono arrivate e ci stanno arrivando offerte di aiuto da tutto il mondo: vedremo ora come riuscire a mettere tutto a sistema nel miglior modo possibile». Tra le idee che si stanno valutando c'è quella di realizzare a Norcia una scuola «di alta qualità» dedicata al turismo «per formare con i migliori chef il personale delle nostre strutture», ha concluso Bianconi. Anche ad Amatrice si erano sviluppate iniziative analoghe con il pastificio reatino Strampelli che aveva avviato l'iter per la realizzazione di un impianto proprio nella città simbolo del sisma del 24 agosto scorso.

Certo, in Italia non sempre la burocrazia dà una mano alle imprese. Confagricoltura nei giorni scorsi aveva segnalato un paradosso. «Alcune aziende agricole terremotate non denunciano i danni subiti per non vedersi bloccare l'attività aziendale che non si può fermare», aveva sottolineato in una nota specificando che «con gli animali da allevare e mungere e con le raccolte in atto non ci si può fermare».

Intanto, una mano d'aiuto arriva puree dal settore bancario.

L'Abi, la Confindustria delle banche, sta sensibilizzando i propri associati ad «adottare per i residenti dei nuovi territori colpiti le previste sospensioni delle rate dei finanziamenti ipotecari collegati agli immobili residenziali, commerciali e industriali che abbiano avuto danneggiamenti anche parziali». La Fondazione Prosolidar, costituita dall'Abi e dai sindacati bancari, ha organizzato una raccolta fondi e ha devoluto 100mila euro.

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