Incubo cellule dormienti: in centinaia pronti a colpire l'America

Spaventa l'esplicita minaccia di Teheran. La polizia doganale: "Da noi migliaia di iraniani illegali"

Incubo cellule dormienti: in centinaia pronti a colpire l'America
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E ora ritorna l'incubo delle cellule dormienti, terroristi in clandestinità pronti a colpire gli Stati Uniti sul loro stesso territorio. Come rivelano due funzionari Usa citati dall'Nbc, l'Iran la minaccia l'avrebbe recapitata al presidente americano Donald nel corso del recentissimo G7 canadese: se avesse ordinato attacchi contro gli impianti nucleari iraniani, l'Iran avrebbe potuto attivare cellule dormienti negli Stati Uniti per lanciare attacchi terroristici. E ora che le bombe americane hanno colpito, il rischio che la promessa sia mantenuta è concreto.

L'amministrazione Usa è in stato di massima allerta per qualsiasi potenziale ritorsione all'interno degli Usa. Si teme che la vendetta iraniana possa avvenire anche nel giro delle prossime 48 ore. Il Dipartimento per la sicurezza interna ha lanciato ieri l'allarme: "Il conflitto con l'Iran sta creando un ambiente di minaccia elevata negli Stati Uniti".

In un documento del capo dell'agenzia di polizia doganale federale Us Customs and Border Protection (Cbp), Rodney Scott si legge che il rischio legato ad azioni negli Stati Uniti di cellule dormienti dell'Iran "non è mai stato così alto", anche se minacce concrete dopo l'attacco degli Stati Uniti ai siti nucleari iraniani non sono ancora arrivate. "Simpatizzanti o soggetti potrebbero agire su ordine diretto dell'Iran. Migliaia di cittadini iraniani sono stati documentati mentre entravano illegalmente negli Stati Uniti, e molti altri sono sfuggiti", si legge nel documento, che sollecita inoltre tutto il personale della Cbp a restare "vigile". Il rischio delle cellule terroristiche dormienti è aumentato dal fatto che durante l'amministrazione Biden sono stati rilasciati 729 cittadini iraniani che erano stati arrestati al confine meridionale degli Stati Uniti, una cifra che rappresenta quasi la metà del totale dei 1.504 fermati tra il 2021 e il 2024. Ci sono nel territorio degli Stati Uniti migliaia di stranieri classificati come "di interesse speciale", ovvero provenienti da Paesi considerati ad alto rischio, come l'Iran e che solo per questo dovrebbero essere sottoposti a controlli particolarmente rigidi da parte del Dipartimento della Sicurezza Interna (Dhs), proprio per evitare infiltrazioni legate a gruppi terroristici o agenti sotto copertura. A peggiorare la situazione anche il fatto che la stessa amministrazione Biden ha più volte respinto le richieste di accesso ai dati relativi a questi stranieri, citando motivi di privacy e un presunto scarso interesse pubblico.

Fatto sta che le autorità di New York e della capitale federale Washington hanno aumentato la presenza di agenti.

E si teme che la ritorsione potrebbe colpire anche le forze schierate in Medio Oriente. L'ex comandante del Comando centrale delle Forze armate americane Frank McKenzie ha avvertito che le truppe Usa in Iraq e Siria sono "certamente vulnerabili" a ritorsioni.

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