Incubo Renzi per il Pd: ora minacciano le sedi del "partitino del 2%"

Dopo il flop ddl Zan il leader Iv è il "nemico" I suoi parlamentari decisivi per il Quirinale

Incubo Renzi per il Pd: ora minacciano le sedi del "partitino del 2%"

Il fantasma di Matteo Renzi si aggira ancora tra le stanze del Nazareno. «Quel partitino del 2%» (citazione di numerosi esponenti dem) continua a tenere sotto scacco il Pd. Trasformando i sogni di Enrico Letta in incubi. Il Pd è terrorizzato dalle mosse di Renzi e dei renziani. E da giorni, dopo la bocciatura del ddl Zan in Senato, i democratici, con il segretario in testa, non fanno altro che rincorrere il senatore di Rignano.

Una ricorsa che si trasforma quasi in placcaggio fisico con le manifestazioni nelle piazze delle città italiane in difesa della legge contro l'omotransfobia. Dem e associazioni, infuriati dopo lo stop alla legge Zan, minacciano di trasferire le proteste sotto le sedi di Italia Viva. Francesco Boccia, responsabile enti locali dem, intervistato dalla Repubblica, non ha dubbi: «Da tempo Renzi ammicca alla destra. È una parabola iniziata da un pezzo. Il voto dei renziani in Senato contro il ddl Zan e l'alleanza con Miccichè in Sicilia ne sono l'ennesima conferma». Tutti ossessionati da Renzi, che se ne va a incontrare (in video collegamento) i giovani siciliani radunati da Davide Faraone. Il leader Iv provoca: «Ci sono state polemiche per Ddl Zan, a voi dico abbiate il coraggio di andare contro corrente sempre: mettere un like è facilissimo, avere forza di difendere le proprie idee anche quando non va di moda. La politica ha la P maiuscola, il populismo la p minuscola».

Renzi dà lezioni di politica mentre dem e associazioni provano a crocifiggerlo nelle piazze. Ieri In quattrocento hanno manifestato in piazza Salimbeni a Siena. L'iniziativa è stata promossa dall'Arcigay di Siena, Non una di Meno, Link caos calmo, Arci Siena, Anpi provinciale, e la Cgil. «Con questa manifestazione abbiamo voluto far sentire la nostra rabbia e la forte delusione dopo l'affossamento della legge in Senato», sottolinea Greta Tartarelli, presidente di ArciGay Siena. Manifestazioni e sit-in si sono svolti e si svolgeranno anche in altre piazze. Il Pd cerca di mettere pressione su Renzi. Prova a metterlo nell'angolo. Però al Nazareno i timori crescono con l'avvicinarsi dell'elezione del capo dello Stato. Renzi, dopo aver sfrattato da Palazzo Chigi Giuseppe Conte, potrebbe risultare, con la sua pattuglia di parlamentari, determinante per la scelta del presidente della Repubblica. Si fanno i calcoli. Crescono le paure. Un bottino di voti che potrebbe spostare il risultato a favore del centrodestra. Scenario che già terrorizza Letta: «La vicenda del voto sul ddl Zan dimostra che quando si ha troppo in mente il Quirinale poi si fanno cose sbagliate. Penso sia giusto che su chi sarà il successore di Mattarella ci si metta testa tra tre mesi. Se ci si mette la testa adesso si fanno solo danni. Io ho sempre detto che ne parliamo dopo, ora c'è la manovra con tante cose che faranno discutere il Parlamento per i prossimi due mesi.

Se il Parlamento affronta i prossimi voti con questa logica del Quirinale sarebbe un errore molto grave, di Quirinale si parla a gennaio». Il segretario dem cerca di scacciare di fantasma di Renzi. Ma eccolo, riapparire dalla finestra del Nazareno.

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